(...) tenere in cella Francesca, che tra laltro, secondo le indiscrezioni trapelate, avrebbe negato i fatti confermati invece da Casagrande e Alessio. Il gip ha piuttosto spiegato il perché in carcere sia rimasto solo Fedrazzoni. «A suo carico - scrive Fucigna - persistono infatti gravi e concrete esigenze cautelari connesse alla gravità dei fatti e in particolar modo al pericolo di inquinamento probatorio». Posate le prime reazioni degli scarcerati: «I processi si fanno con i giudici e nei tribunali, non per strada davanti ai microfoni - ha detto Massimo Casagrande - Grazie, sto bene, arrivederci a tutti». Giuseppe Profiti pensa invece a ributtarsi sul lavoro: «Tornerò a Roma a breve. Non vorrei che il Segretario di Stato Tarcisio Bertone pensasse che voglio prendermi una vacanza - scherza - Ho avuto fiducia nella magistratura, questo mi ha premiato. La prima cosa che farò? Andare a prendere un bel caffé, quello che mi preparavo in casa penso sia il peggiore di Genova».
Passa invece al contrattacco Stefano Francesca, appena uscito dal carcere. Prima si difende: «Non ho mai preso soldi e non cè stato alcun passaggio di denaro. Sento di poter dimostrare questa mia verità fino in fondo». Poi spiega subito che del marcio forse cera, ma semmai lui era quello che voleva evitare le combine. E accusa: «Dopo che limprenditore Alessio mi aveva raccontato che secondo lui cera qualcosa che non andava nelle gare dappalto, andai subito dal segretario generale affinché denunciasse la cosa alla Guardia di Finanza. La prossima volta lo farò io personalmente». E la prossima volta, nelle sue intenzioni, ci sarà: «Voglio tornare alla mia professione, la cura dellimmagine della città». Poi una chicca per cho è accusato di aver «truccato» le mense: In carcere, per passare il tempo, cucinavo per tutti». Infine, dopo aver citato il profeta Isaia sulla giustizia, la stoccata: «Per pugnalare alla schiena la Vincenzi mi hanno sparato alle spalle». Non sa che la Vincenzi accusa proprio lui di sindachicidio.
Nessuna dichiarazione invece per Roberto Alessio, limprenditore delle carni, che ha lasciato il carcere di Chiavari sullauto dei genitori, con una giacca a coprirgli il volto. Direzione Vercelli. Casa sua. La nuova «cella».
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