RomaSindaco Sergio Chiamparino, ma quanti amici ha nel campo avverso...
«La logica del molti nemici molto onore mi suscita ricordi per niente belli...».
Meglio molti amici molto amore.
«Evidentemente mi apprezzano per il mio lavoro... Sa, sono anche presidente facente funzioni dellAnci, lassociazione nazionale dei Comuni italiani».
Il ministro leghista Calderoli è arrivato a proporla come prossimo leader del Pd. La imbarazza?
«Non mi imbarazza, ma è uneventualità che non considero per niente».
Non sono maturi i tempi?
«Non vedo il problema della leadership del Pd, né penso possa essere indicata da dirigenti di altri partiti».
Delude i suoi estimatori.
«Faccio già un lavoro difficile, e vorrei portarlo a termine fino al 2011. Sempre che lesperienza allAnci non continui anche dopo...».
Ammirevole lunderstatement.
«No, guardi, non mi tira in ballo. Secondo me questansia di cambiare il segretario è del tutto fuori luogo. Se il Pd tutto sommato ha retto, se la base del progetto non è stata scardinata, lo dobbiamo al lavoro di Franceschini. Non capisco perché si debba partire dal presupposto che lui sia in partenza».
Piuttosto «in scadenza», lha gridato lui stesso ai quattro venti.
«Di lui non si può dire male».
Forse quella gaffe sul premier cattivo educatore se la poteva risparmiare.
«Ha usato unespressione che poteva essere fraintesa... Visti i risultati elettorali, non mi pare però che abbia contato tanto».
Segretario che regge non si cambia.
«Dico che Franceschini sta dimostrando il suo valore sul campo. Spetterà semmai al suo antagonista lonere della prova, quando ci sarà il congresso. Guai allunanimismo di facciata, però credo che unaltra candidatura avrà senso soltanto se si indica un percorso alternativo. Per ora il presupposto non può essere il cambio del leader: siamo il primo partito riformatore dEuropa».
Sì, alla corsa del gambero.
«Sarà pure la corsa del gambero, ma siamo i più forti in un trend europeo nel quale la sinistra certo non trionfa. La verità, invece, è che Berlusconi ha perso: lo sfondamento non cè stato, anzi il Pdl ha dovuto subire lerosione della Lega».
Voi quella di Di Pietro.
«Sì, cè stata una redistribuzione del voto allinterno degli schieramenti, e qui in Piemonte forte è stata anche lerosione da parte dei Radicali. LItalia si conferma non bipartitica, ma bipolare, checché ne dica Casini... spazio al centro non ce nè. La sfida sarà appunto quella di ricomporre il quadro».
Se il Pd soggiaceva a un Di Pietro con il 4 per cento, figuriamoci ora che ha l8.
«Di Pietro ha saputo intercettare una vena populista e le paure che nei periodi di crisi agitano la società. Aumenta il suo potere di negoziazione, ma da questo a farci la concorrenza corrono mille miglia... Non è che noi ci accodiamo dietro a Di Pietro, e scusi il bisticcio».
Il bisticcio sarà tra voi e lui.
«Perché? Nostro compito sarà quello di ricondurre Di Pietro a una forma dopposizione che costruisca lalternativa a Berlusconi, e non sia fatta solo di antiberlusconismo».
Veramente Di Pietro vuole fare le cose in grande: ha lanciato un«opa» ostile nei confronti del Pd.
«Nessuno può lanciarci unopa, capisco che Di Pietro fosse tentato, ma non vedo come possa riuscirci».
Magari andando al suo traino si è fatto il suo gioco.
«Cosa fatta capo ha, inutile rivangare. Sono stati fatti errori, ma anche cose giuste...».
Intanto Di Pietro vi tratta da pari a pari: già detta le regole di un nuovo centrosinistra.
«Capisco che una sera uno sentusiasmi, ma poi la mattina dopo la sbornia passa. Arriva il momento nel quale occorre rispondere nei fatti, sulle cose concrete, assumendo le responsabilità di una forza di governo».
A tale proposito, se Vendola bussasse alla porta del convento, dovreste aprirgli?
«Non penso ad annessioni, ma certo lui è un presidente di Regione che ha già accettato di confrontarsi con le responsabilità governative. Per me non ci sarebbe alcun problema...».
Per Rutelli e la Binetti sì. Prenderebbe in squadra anche i Verdi, che vanno fortissimo dappertutto, ma che in Italia sono talmente scoraggiati da non presentarsi neppure da soli?
«Non posso dire io se debbano restare autonomi o entrare nel Pd.
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