Molti, in Francia, pensavano e pensano che si tratti di uno «scherzo», altri che mai gli italiani - ritenuti molto indisciplinati - ce l' avrebbero fatta. Così parlamentari e commercianti d'Oltralpe sono giunti a Roma nei giorni scorsi per verificare gli effetti della legge contro il fumo nei locali pubblici in vigore dal 10 gennaio 2005. Ed è stata proprio la «disciplina» degli italiani a lasciare a bocca aperta la delegazione francese, che era stata in precedenza in Irlanda, altro Paese ad aver attuato il divieto. Per due giorni - dall'ora dell'aperitivo fino a tarda notte - sono andati nei bar, nei ristoranti e nelle discoteche di Roma, e grande è stata la meraviglia nel constatare il rispetto della legge. Lo stesso hanno osservato nei luoghi di lavoro che - ha detto a Libération il presidente della federazione nazionale dei bar, caffè e discoteche, Bernard Quartier - «hanno addirittura incrementato il loro fatturato offrendo un migliore servizio alla clientela. Credevo fosse uno scherzo - ha aggiunto Quartier - invece bisogna riconoscere che la legge funziona».
A Roma hanno sentito i responsabili delle associazioni dei commercianti: secondo la Confesercenti «la legge non ha avuto effetti negativi sul fatturato». La Confcommercio ha detto ai francesi che «uno studio del ministero ha mostrato che il 55% dei bar non ha subito alcuna perdita finanziaria e che solo il 13% ha avuto una perdita significativa». A quanto pare «gli unici ad averci perso - ha detto un componente della delegazione a Le Monde - sono i fabbricanti di posaceneri». I francesi hanno incontrato anche l' ex ministro della sanità Girolamo Sirchia, secondo il quale «in un anno il consumo di tabacco è diminuito del 5,9%, mentre quello dei prodotti sostitutivi della nicotina è esploso del 90%».
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