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La Francia all’Ue: sanzioni contro l’Iran

da Parigi

Il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, ha scritto una lettera ai colleghi dell’Ue chiedendo loro di studiare sanzioni per far fronte alla «sfida nucleare» dell’Iran. «Parallelamente ai negoziati per una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che devono essere portati avanti - si legge nella lettera - propongo di esplorare da subito le possibilità per nuove misure europee».
Per Kouchner «è vitale che l’Ue mostri oggi la sua determinazione e che dia ancora una volta l’esempio prendendo l’iniziativa per nuove misure di fermezza per accrescere la pressione su Teheran in modo che finalmente risponda alle richieste del Consiglio di sicurezza».
Il titolare del Quai d’Orsay ha avvertito i Paesi più riluttanti: «Il tempo lavora contro di noi, visto che ogni giorno l’Iran si avvicina di più a dominare la tecnologia dell’arricchimento che di fatto significa una capacità nucleare».
Proprio per il fatto che queste misure arriverebbero dal suo «principale partner commerciale», avrebbero l’effetto di accrescere la pressione in campo economico e finanziario: Kouchner suggerisce di aggiungere alla lista degli obiettivi delle sanzioni «nuove entità, soprattutto per quanto riguarda il settore bancario, e nuovi individui, agli attuali elenchi per il congelamento dei beni e per il blocco dei visti».
Kouchner aveva già anticipato che avrebbe scritto ai partner europei con cui avrà modo di discutere delle nuove sanzioni alla riunione dei ministri degli Esteri del 15 ottobre a Lussemburgo.
Finora l’Italia si è mostrata cauta sull’idea di sanzioni europee: il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, ha avvertito che la strada maestra resta l’Onu, anche perché sanzioni senza Cina e Russia rischiano di avere un’efficacia limitata.
Il rischio di un rafforzamento delle sanzioni contro l’Iran «è reale» e bisogna chiaramente far capire al presidente iraniano Ahmadinejad, fautore del piano nucleare, che il tempo «non è infinito». Lo aveva detto in precedenza l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Ue, lo spagnolo Javier Solana, intervenendo presso la commissione Esteri del Parlamento europeo a Bruxelles. Nel corso della sua audizione, Solana ha anche riferito che intende incontrare «il più presto possibile» e se necessario «a più riprese» il capo negoziatore iraniano per il nucleare, Ali Larijani. A margine dell’audizione con gli eurodeputati, l’Alto rappresentante Ue ha poi precisato che tenterà di parlare già da domani al telefono con il negoziatore iraniano per fissare data e luogo di un eventuale primo incontro.
Entro metà novembre, Solana deve presentare un rapporto alle sei potenze coinvolte nel dossier nucleare (Francia, Gran Bretagna, Germania, Usa, Russia e Cina) sulla reale volontà di Teheran di rinunciare a ogni attività di arricchimento dell’uranio, in cambio di un’importante offerta di cooperazione presentata alla controparte iraniana già nel giugno dello scorso anno.


Nonostante i numerosi incontri intervenuti tra Solana e lo stesso Larijani nel 2006, Teheran ha sempre rifiutato di sospendere le sue attività, mostrandosi piuttosto indifferente alle importanti proposte di cooperazione nel campo economico, politico ma anche del nucleare civile contenute nell’offerta.

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