Francia batte Italia sui nostri binari

ParigiAsimmetrie ferroviarie. Il Tgv collega Parigi con Milano, il Frecciarossa non può oltrepassare il confine. Le Ferrovie italiane hanno speso 35 milioni per ottenere l’omologazione in Francia, che non è stata concessa. Quelle francesi, Sncf, l’hanno ottenuta in Italia, ma non per i binari dell’alta velocità: così il Tgv tra Torino e Milano, è costretto a rallentare e a servirsi dei binari tradizionali.
Dal 1999 Ferrovie italiane e francesi, pur concorrenti, sono state unite in una società commerciale comune, Artesia, sciolta lo scorso anno per, diciamo così, una certa incompatibilità. I due ex soci si sono suddivisi il traffico tra i due Paesi: i francesi operano tre collegamenti giornalieri Milano-Torino-Lione-Parigi con il treno veloce; gli italiani si sono dovuti accontentare dei più lenti e meno redditizi treni notte Venezia-Parigi, con l’onta di dover agganciare, Oltreconfine, un locomotore francese (appartenente alla joint venture Tvt, dove le Fs sono socie dell’oltrealpina Veolia).
Diciamolo francamente: le nostre ferrovie non dispongono di una flotta veloce sufficiente a far concorrenza ai francesi in casa loro; indicativa, tuttavia, della scarsa apertura del mercato francese in confronto a quello italiano (va ricordato che Sncf partecipa con il 20% a Ntv, la compagnia dell’alta velocità marchiata Luca di Montezemolo). Ma quando arriveranno i nuovi 50 Etr1000 in costruzione presso AnsaldoBreda-Bombardier, la guerra si farà finalmente ad armi pari, o quasi.
Ieri Sncf ha celebrato a Torino il suo consolidamento in Italia, sulla scia di quella colonizzazione francese già visibile in tanti altri settori (banche, grande distribuzione, alimentare, lusso, energia), e che rattrista e preoccupa gli italiani. Inaugurato il nuovo servizio un mese fa, il Tgv già trasporta 1.

000 passeggeri al giorno per direzione (grazie anche all’offerta di lancio fino al 29 gennaio a 25 euro) con l’obiettivo, a regime, di 500mila all’anno (le Fs ne trasportano al massimo 500 a tratta nei giorni di punta). I treni sono stati rinnovati per rendere più confortevole il viaggio, ma - sorpresa - manca il collegamento wi-fi.

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