La Francia e il Bulli eterne star

A leggere la classifica dei 50 best restaurants al mondo promossa dalla rivista inglese The Restaurant, sponsor la S.Pellegrino, 651 i votanti, 31 gli italiani, sembra quella del 2006. È stato infatti di nuovo premiato come miglior ristorante al mondo il Bulli di Ferran Adrià a Rosas in Spagna. In scia, lo stesso pokerissimo dell’anno scorso: 2. The Fat Duck di Heston Blumenthal a Bray (Inghilterra); 3. Pierre Gagnaire a Parigi; 4. French Laundry di Thomas Keller in California; 5. Tetsuya’s di Tetsuya Wakuda a Sydney; 6. Michel Bras a Laguiole in Francia. La prima novità al settimo grazie ad Andoni (era decimo con il Mugaritz a Renteria nei Paesi Baschi), mentre il primo degli italiani, Fulvio Pierangelini con il Gambero Rosso a San Vincenzo (Livorno), passa dal 13° al 12° posto. Salgono pure le Calandre a Rubano (Padova), dal 31° al 16°. Meglio del loro titolare, Massimiliano Alajmo, ha fatto solo Renè Redzepi con il Noma a Copenhagen in Danimarca, da 33° a 15°. All’insù pure la prestazione del Pescatore della famiglia Santini a Canneto (Mantova), da 42° a 31°, all’ingiù invece l’Enoteca Pinchiorri a Firenze, dal 29° al 41°. Irrompono tra i primi 50 Carlo Cracco di Cracco-Peck a Milano (42°) e Davide Scabin del Combal.zero a Rivoli (Torino) 46°. A livello di nazioni primeggia la Francia, 12 segnalazioni, seguita da Stati Uniti otto, Regno Unito sette, Spagna e Italia sei (ma per noi zero tra i top 10).

Che ci piaccia o no, la percezione della qualità nel mondo è questa, a conferma che il fantomatico Sistema Italia fa ben poco per la nostra ristorazione di qualità.

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