Lo stilista Nino Cerruti; l'agente di modelle Riccardo Gay; l'editore Nicola Crocetti di Poesia; Tomaso Staiti, già «terrore dei mariti», con la moglie Yvonne; l'ex nazionale Mauro Bellugi con la moglie Lory; le «grandi firme» Massimo Bertarelli e Giangiacomo Schiavi... Un parterre de rois et reines per Gigi Rizzi, chiamato a discutere, presente la moglie Dolores - nei «Lunedì de Il Giornale», in collaborazione con la Camera di commercio svizzera -, di bellezza e seduzione, o meglio di fascino e di amore. Chiudeva un ciclo di tre incontri, dopo che Luca Barbareschi e Vittorio Sgarbi avevano affrontato l'estetica nello spettacolo e nell'arte. «Io non avevo la Ferrari (...) e nemmeno lo yacht; me la giocavo tutta con la mia faccia e quella era la sfida più eccitante», scrive Rizzi in Io, BB e l'altro '68 (Edizioni Carte scoperte). E se l'è giocata anche stavolta, visto che ha annunciato una linea d'abbigliamento che, oltre ad avere il suo nome, sarà ispirata da lui. Direte: da decenni esiste il marchio «Gigi Rizzi». Ma quel Gigi è un omonimo.
Gigi Rizzi conquistò chi impersonava la Francia: era infatti di Brigitte Bardot il volto a Marianne sui francobolli. Per coerenza, chiuso il trittico delle bellezza, nei «Lunedì de Il Giornale» si aprirà il dittico della Francia.
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