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Francia, linea dura sull'immigrazione Lavoro ai clandestini? Azienda chiusa

Il governo francese minaccia le aziende che impiegano immigrati irregolari. Più controlli soprattutto nei cantieri edili, dove si impiegano molti "sans papiers"

Francia, linea dura sull'immigrazione 
Lavoro ai clandestini? Azienda chiusa

Parigi - Rischieranno addirittura la chiusura forzata temporanea le aziende francesi che si servono di immigrati irregolari, in evidente violazione di tutte le norme sul diritto del lavoro e di quelle sull'afflusso di manodopera straniera. Lo ha dichiarato ieri il ministro del Lavoro e degli Affari sociali Xavier Darcos, un fedelissimo del capo dello Stato Nicolas Sarkozy. Intervistato dall'edizione domenicale del quotidiano Le Parisien, Darcos ha precisato che i prefetti saranno ben presto dotati di un nuovo potere: quello di decretare la «chiusura amministrativa» delle imprese che abbiano fatto ricorso alle prestazioni lavorative di persone presenti illegalmente sul suolo nazionale. L'annuncio coincide con una serie di "scioperi degli immigrati", decisi da persone che chiedono la regolarizzazione della propria posizione sul suolo francese, dicendo proprio d'avere già un lavoro e minacciando di interromperlo all'improvviso. Adesso il governo dice di voler ripristinare a tutti i costi la legalità e minaccia a sua volta le aziende (che sono soprattutto cantieri edili) abituate ad avvalersi di manodopera a cui non vengono chiesti i documenti e a cui non vengono poste molte domande.

«Coloro che danno lavoro a stranieri in situazione irregolare saranno d'ora in poi nel mirino dell'ispettorato del lavoro», ha affermato il ministro Darcos, dando così l'impressione che in passato certi controlli siano stati effettuati in modo piuttosto superficiale. Il titolare del Lavoro aggiunge che l'intenzione del governo è di picchiare duro sull'azienda in modo da scoraggiarla definitivamente dall'idea di fare ricorso a coloro che non sono in grado di esibire documenti in regola (i cosiddetti sans papiers, che sono stati negli anni scorsi al centro di vivaci polemiche e proteste). Ecco dunque il ministro proferire solennemente la propria minaccia: «Rafforzeremo i controlli e faremo ricorso a sanzioni destinate a colpire sia il portafoglio sia l'immagine delle imprese che usano determinati metodi». Morale di Darcos: le misure che stanno per essere varate dal governo devono avere un forte «effetto dissuasivo».
Darcos arriva persino a formulare una stima del valore economico corrispondente al lavoro effettuato dagli immigrati presenti in Francia in posizione irregolare: 60 miliardi di euro, ossia il 4 per cento del Prodotto interno lordo (Pil) transalpino. Adesso il governo intende costringere le aziende a utilizzare in modo legale lavoratori che abbiano documenti in regola, circostanza che metterebbe un po' di chiarezza in talune situazioni di giungla sociale, che - soprattutto nell'edilizia - si rivela talvolta molto pericolosa per la stessa manodopera in questione.

Questa settimana il ministero del Lavoro dovrebbe varare le nuove norme sui controlli da parte dell'ispettorato, che saranno molto più severe di quelle finora in vigore. L'anno scorso sono stati effettuati in Francia 28mila controlli da parte dell'ispettorato del lavoro. In novemila casi sono state decise punizioni delle aziende e nel 12,9 per cento di questi casi le sanzioni in questione hanno riguardato la presenza di personale privo di documenti di soggiorno regolari. Il fenomeno ha dunque, secondo Darcos, un rilievo tutt'altro che trascurabile.

Sulla base dell'esperienza degli ultimi anni, il ministero del Lavoro stabilirà una sorta di identikit delle imprese sospette, nei confronti delle quali potrebbe scatenarsi già nei prossimi mesi un autentico tsunami di controlli.

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