Erano così beneducati e disponibili che agli sfortunati vecchietti che allo sportello bancomat si vedevano «mangiare» la tessera sembrava di aver trovato «proprio dei bravi ragazzi». I due giovani prestavano loro il telefono cellulare, componevano il numero verde dell'istituto di credito e facevano parlare gli anziani con l'operatore per bloccare il bancomat. In realtà la coppia, un fratello e una sorella di origine libanese, nati a Marsiglia ma residenti a Parigi, volevano solo «ripulire» i conti correnti dei nonni. A Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Bresso e Cologno Monzese, i ragazzi, che ogni venerdì arrivavano in treno nel nord Milano dalla capitale francese, hanno truffato almeno 23 persone in poche settimane. Ma è possibili siano responsabili anche di una trentina di casi verificatesi in zona Greco Turro con la stessa modalità.
A fermare i ragazzi, i carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni, che dopo numerosi appostamenti, li hanno sorpresi all'interno di una banca in via Casiraghi a Sesto con un bancomat appena rubato allerogatore della stazione: lui è finito a San Vittore, lei al Beccaria, Il trucco dei giovani erano sempre lo stesso. Si recavano in una filiale di un istituto di credito - solitamente Banca Intesa - con numerosi sportelli e mentre il fratello, appena maggiorenne, distraeva la vecchietta, la sorella, di 17 anni, rubava la tessera che veniva restituita.
Appena l'anziana digitava il codice segreto per prelevare, le si avvicinava il ragazzo, che, dopo aver spiato le 5 cifre del pin, le chiedeva informazioni su vie o mezzi pubblici parlando un mix d'inglese e italiano. I pensionati, desiderosi di aiutare uno straniero in difficoltà, non si accorgevano che il bancomat, non ricevendo più istruzioni veniva restituito e prontamente rubato dalla ragazza. I nonni, non riuscendo a riavere la tessera e credendo che se la fosse «mangiata» lo sportello, si facevano convincere a usare il telefonino dai giovani e chiamare il numero verde. Dall'altra parte della cornetta però gli anziani non trovavano l'operatore del call center ma un amico dei due che li rassicurava dicendo che la tessera era stata bloccata e di recarsi con tutta calma lunedì a fare denuncia.
Finora i due sono stati riconosciuti da 23 persone
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