Messina - Il maltempo ha flagellato la Sicilia orientale e un mare di fango ha seminato morte e distruzione. La più colpita è la provincia di Messina. Il bilancio si fa sempre più pesante. Secondo quanto riferito dal capo della protezione Civile, Guido Bertolaso, che dalla prefettura di Messina ha sottolineato la gravità della situazione, si tratta di "18 morti, 75 feriti e 35 dispersi". I luoghi della strage si chiamano Giampilieri, Santo Stefano Briga, Scaletta Zanclea, le prime due sono frazioni di Messina, l'altro paese è un paio di chilometri oltre il confine comunale, tutti lungo la costa jonica.
Il numero più alto di vittime, in base a questo bilancio ancora provvisorio, si registra a Scaletta Zanclea, con dieci morti; altri sei cadaveri sono stati recuperati finora a Giampilieri superiore mentre una donna è morta nel crollo del tetto della sua abitazione a Briga. Ma il bilancio è provvisorio ed è destinato a salire. Dopo una breve tregua è ripreso a piovere in modo intenso. La pioggia battente sta rendendo difficili le operazioni di ricerca dei dispersi e di rimozione dei detriti dalle strade per consentire il passaggio dei mezzi in alcune zone impervie.
Frazioni isolate Giampilieri, a circa 20 chilometri a sud del capoluogo, è ancora isolata; alcuni abitanti sono stati soccorsi con l'elicottero della Protezione Civile che sta sorvolando la zona. Situazione critica anche a Scaletta Zanclea, Briga, Altolia e Molino. Altre 40 persone sono ricoverate in ospedale. E sono almento 415 gli sfollati dopo l’alluvione. Si tratta di abitanti dei paesi di Giampilieri, di Briga e di Scaletta, le zone maggiormente colpite dopo sono completamente crollati una decina di edifici e molti altri sono invasi dal fango e inagibili. Le frane e gli smottamenti hanno provocato la chiusura dell'autostrada A18 Messina-Catania, della strada statale 114 e della ferrovia.
Dramma a Giampilieri "A Giampilieri è un inferno. Sembra Sarno. È franta un costone di una collina sopra le case". Lo dice un operatore della Protezione civile dalla frazione di Messina, devastato la notte scorsa da un violento nubifragio che ha colpito l’intera costa Ionica. Sarebbero state recuperate già sei vittime. "Stiamo scavando sotto un mare di fango per cercare di estrarre altri corpi". A Giampilieri in queste ore si vedono immagini da paesaggio spettrale con gente disperata alla ricerca dei propri familiari. "Qui sono stati estratti nove corpi" dice Gino Morabito, referente per la comunicazione della provincia di Messina per la Protezione civile della regione Sicilia. "Purtroppo - prosegue - temo che ce ne possano essere molti di più. Un costone di roccia si è staccato ieri sera intorno alle 20 e si è portato via una ventina di abitazioni. Quella era l’ora di cena. Adesso - prosegue - continuano le ricerche con le unità cinofile e sono arrivati anche gli uomini dell’esercito".
Le vittime Sono state identificate le prime due vittime del maltempo. Si tratta di Pasquale Bruno, 40 anni, travolto e soffocato dal fango nella piazza di Giampilieri, e di un pensionato di 70 anni, Francesco De Luca, annegato nello scantinato della sua casa rurale, in contrada Vallone, sempre a Giampilieri. Un’altra delle vittime è Roberto Carullo, sovrintendente della Polizia ferroviaria, il cui cadavere è stata recuperato dai soccorritori all’interno di un’automobile travolta da un torrente a Scaletta Zanclea. Il cadavere di un pensionato di 80 anni, Martino Scibilia, è stata recuperato all’interno della sua abitazione a Scaletta Zanclea. La quinta vittima identificata è Salvatore Scionti, 64 anni, morto nella sua abitazione di Scaletta Zanclea. Il corpo senza vita dell’anziano è stato scoperto dal figlio. Il cadavere di una donna, Agnese Pellegrino, è stato recuperato a Briga superiore. Agnese, 44 anni, era una postina ed era notissima nel circondario. La donna era sposata con Santi Pellegrino, dipendente del Policlinico di Messina, e aveva due figli, uno di 13 e uno di 15 anni. Secondo le prime ricostruzioni, un’enorme massa di fango e terra è precipitata sulla casa della vittima. L’abitazione, un casolare in pietra in contrada Iannazzo, alle pendici di una collina, è stata travolta. Il marito e i figli della vittima sono stati soccorsi e tirati fuori dalle macerie dai vigili del fuoco.
I feriti sulle navi Negli ospedali di Messina i feriti per il maltempo arrivano via mare. È il paradosso legato al traffico viario completamente bloccato che impedisce anche ai mezzi di soccorso di potere raggiungere le località dove devono operare. È il sindaco a fare il "quadro drammatico della situazione. Tutte le vie di collegamento sono bloccate - spiega - la città è isolata da Catania perché l’autostrada, la strada statale e la linea ferroviaria sono interrotte. I malati e i feriti delle zone periferiche - rivela - li facciamo arrivare in un piccolo porticciolo e con mezzi navali sono trasportati nel porto di Messina e trasferiti negli ospedali".
Bertolaso: "Colpa dell'abusivismo" "La situazione è molto critica e molto seria" ha detto Bertolaso, dopo avere sorvolato in elicottero le zone di Giampilieri e Scaletta Zanclea. "La zona è raggiungibile attraverso due vallate molto strette - ha spiegato - che sono completamente invase dal fango. Le strade si sono sbriciolate. Stiamo cercando di avere un quadro completo della situazione attraverso i sopralluoghi dall’alto degli elicotteri". "Eravamo in allerta meteorologica da ieri mattina, più di questo non potevamo fare: o si fa una grande opera di messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale o queste tragedie sono destinate a ripetersi" spiega Bertolaso. "Io non faccio polemiche - ha aggiunto Bertolaso - ma cerco di risolvere i problemi, è però evidente che non può essere la Protezione Civile a risolvere i problemi di dissesto idrogeologico creati dall’abusivismo".
La procura apre un'inchiesta La procura di Messina ha aperto un’inchiesta dopo il nubifragio. L’ipotesi di reato è di disastro colposo. L’inchiesta viene seguita direttamente dal procuratore capo Guido Lo Forte. "Con l’esattezza e il rigore dell’indagine giudiziaria - spiega Lo Forte - cercheremo di accertare le cause di questa tragedia e se qualcosa, con riferimento agli anni passati, abbia potuto contribuire a causare il disastro di oggi. Acquisiremo informazioni - prosegue - presso gli organi amministrativi e svolgeremo tutta una serie di accertamenti geotecnici e geologici". La procura si avvarrà del contributo dei carabinieri del Ris di Messina.
Pioggia record Il diluvio in un’ora. Tra le 20.40 e le 21.40, nella zona del Messinese colpita dal maltempo, sono piovuti 85 millimetri di pioggia con punte che hanno ampiamente superato i 120 millimetri. Per avere un’idea chiara dell’entità del nubifragio, basti pensare che si definisce pioggia intensa un a precipitazione che va oltre i 10 millimetri l’ora. Secondo i dati rilevati dalla stazione agrometeorologica del Sias a Fiumedinisi, non distante dalla zona del nubifragio, in tutta la giornata di ieri sono stati registrati 159 millimetri. E negli ultimi 15 giorni si contano re nubifragi intensi. L’ultimo, quello di ieri, il più devastante. È stato un mese di settembre "climaticamente eccezionale" sul fronte delle precipitazioni quello registrato nella Sicilia nord-orientale, nella provincia di Messina. Nella stazione di rilevamento del Sias il 16 settembre sono stati registrati 76 millimetri di pioggia, il 23 settembre ne sono stati rilevati 143 e ieri 159 millimetri. Tre schiaffi al territorio che hanno contribuito a provocare morte e distruzione.
Sbloccata la strada per Giampilieri I mezzi di soccorso sono riusciti a sbloccare la strada per Giampilieri, la frazione di Messina rimasta isolata tutto il giorno a causa delle frane che hanno investito la zona.
Le diverse centinaia di sfollati che si trovavano nella scuola elementare saranno ora trasferiti in alcuni alberghi di Messina. Sia a Giampilieri che nelle altre frazioni colpite dall'alluvione i soccorritori continueranno a scavare tutta la notte alla ricerca dei dispersi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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