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Franzoni querelata Con una memoria chiede scusa ai pm

Il delitto di Cogne approderà in Cassazione il 21 maggio, quando i supremi giudici dovranno esaminare i motivi che hanno convinto la Corte d’Appello di Torino a condannare Anna Maria Franzoni a 16 anni di carcere. La donna, che attenderà il responso a piede libero, è accusata di avere ucciso, il 30 gennaio 2002, il figlioletto Samuele Lorenzi, di tre anni. E proprio in questi giorni Anna Maria ha scritto una memoria depositata dal suo legale, Paola Savio, al giudice della decima sezione penale di Milano, davanti al quale la Franzoni è imputata per diffamazione nei confronti del procuratore di Aosta, Maria Del Savio Bonaudo.
La Franzoni, nel corso di una puntata di Porta a porta, criticò l’operato dei magistrati che avevano indagato sull’omicidio del figlio, con affermazioni ritenute diffamatorie da parte del pm di Aosta. L’imputata ha fatto in parte retromarcia, scusandosi. «Errori giudiziari in passato sono stati compiuti. Mi auguro che oggi e in futuro - si legge nelle dichiarazioni spontanee della Franzoni - non ne accadano più, ma questo vuol dire che anche le persone più capaci possono sbagliare».

«Non metto in dubbio la buona fede di nessuno - aggiunge - ma a mio avviso è chiaro che in caso di errore giudiziario la verità rimane coperta: Io lotterò affinché questo non avvenga e perché il vero assassino paghi».

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