Bepi Castellaneta
da Bari
Tutti e tre sono stati interrogati come persone informate sui fatti: prima è stato sentito il sacerdote, per verificare la pista romena; poi gli inquirenti hanno ascoltato due donne, le madri dei ragazzini che per ultimi hanno giocato con Francesco e Salvatore Pappalardi, i fratellini di 14 e 12 anni scomparsi il cinque giugno scorso a Gravina in Puglia. Le indagini sul mistero che da cinque mesi alimenta langoscia in questo piccolo centro della provincia di Bari ripartono da qui, da una mattinata in procura, quasi cinque ore di domande e risposte per fare luce sulle ipotesi che da settimane si intrecciano sulla sorte dei ragazzini.
Il prete, don Vito Cassese, 50 anni, parroco della chiesa Santissimi Apostoli Pietro e Paolo in Annunciazione, molto conosciuto a Gravina in Puglia, è stato ascoltato perché si è sempre detto convinto che i fratellini siano in Romania ma non ha mai rivelato la fonte delle proprie informazioni, anche se avrebbe fatto intendere che si trattava di indiscrezioni ricevute dai suoi parrocchiani. In buona sostanza, gli inquirenti gli avrebbero chiesto particolari su queste confidenze anche se la chiesa di don Cassese è in una zona periferica e non è quella della famiglia Pappalardi. La polizia ha imboccato la pista romena nelle prime settimane dellinchiesta, ma dopo un viaggio a Bucarest senza alcun risultato ha abbandonato lipotesi che Ciccio e Tore siano finiti nellEst europeo; gli investigatori hanno anche interrogato la badante romena amica della madre dei fratellini, Rosa Carlucci, ma anche in questo caso non hanno raccolto elementi utili per chiarire il mistero. E così la squadra mobile ha concentrato le indagini nuovamente sui familiari e in particolare sul padre, Filippo Pappalardi: luomo è stato iscritto nel registro degli indagati con lipotesi di reato di sequestro di persona: contro di lui cè la testimonianza di un ragazzino che dice di averlo visto con i figli proprio il giorno della scomparsa, circostanza che luomo ha sempre smentito.
Limpressione, comunque, è che la svolta nellinchiesta sia ancora lontana.
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