Potenza - "Il mosaico si è composto e abbiamo ormai tasselli e ulteriori elementi per dire che il cadavere di Elisa era già stato scoperto tanto tempo fa, addirittura nel 1996 quando sono stati fatti alcuni lavori nel sottotetto della Chiesa della Trinità". Parlando con i giornalisti, Gildo Claps (fratello maggiore di Elisa) ha spiegato che "ci sono responsabilità serie e gravi, a cui deve essere richiamata anche la Chiesa, che deve spiegare la messa in scena del ritrovamento del 17 marzo".
Gildo Claps ha aggiunto "di avere certezza che il corpo è stato trovato nel 2008, o quanto meno, in quell'anno, è stato rimosso il materiale che lo ricopriva. Nel 1996, inoltre, per un anno sono stati effettuati dei lavori nel sottotetto: è ridicolo pensare che nessuno abbia mai visto niente. Noi abbiamo certezza che, in quel periodo, alcuni lavori sono stati effettuati proprio in corrispondenza del corpo di Elisa. Anche il vescovo quindi - ha continuato Claps - ci deve dare conto: dica la verità su quel che è successo. Io non faccio crociate contro la Chiesa, soprattutto contro la Chiesa di Dio, sto parlando alla Chiesa degli uomini e a quegli uomini che hanno mentito in maniera palese".
La famiglia Claps "é sempre stata convinta della colpevolezza" di Danilo Restivo (unico indagato per l'omicidio): la Procura di Salerno ci ha rassicurati più volte sul fatto che ci siano elementi sufficienti per processarlo", ma "in questa città c'é ancora una ferita aperta e ora ci vuole il coraggio di riscattarla, non certo il riscatto può arrivare con vuote dichiarazioni di principio e con la retorica".
"E' l'anniversario dell'omicidio, non solo della scomparsa" di Elisa ha detto Gildo a margine della manifestazione promossa da Libera, in occasione del 17/0 anniversario della scomparsa della ragazza che nel 1993 aveva 16 anni. "E' un giorno terribile - ha aggiunto - perché, coincidenza vuole che cada di domenica, proprio come nel 1993. Stiamo rivivendo quei momenti, oggi è davvero difficile e mamma non ce la fa a parlare". Gildo e la madre di Elisa, Filomena Iemma, sono stati in testa al corteo di alcune centinaia di persone che dall'abitazione della famiglia Claps, in via Mazzini, che è giunto davanti alla chiesa della Santissima Trinità - dove il cadavere della ragazza è stato trovato lo scorso 17 marzo - ripercorrendo l'ultimo tragitto fatto da Elisa. Gildo Claps ha parlato, insieme al referente lucano di Libera, don Marcello Cozzi, davanti alla chiesa della Santissima Trinità - sotto sequestro dallo scorso 1 aprile - dove, simbolicamente, i ragazzi che hanno partecipato al corteo hanno "sfondato" il muro dell'omertà.
"Preghiamo per Elisa Claps, per la sua famiglia, per la nostra città e perché si faccia luce su questa triste vicenda": è questo il senso del messaggio che la Diocesi di Potenza ha scelto di leggere durante la Preghiera dei Fedeli in tutte le messe nel 17/o anniversario della scomparsa di Elisa Claps, che nel 1993 aveva 16 anni e il cui cadavere è stato trovato lo scorso 17 marzo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. La preghiera per Elisa Claps è stata letta anche da don Ambrogio Apakta, parroco della Trinità, che ha celebrato la messa delle ore 9 nella chiesa di San Francesco, a pochi metri da quella della Santissima Trinità.
L'opposizione di centrodestra al Comune di Potenza chiederà al sindaco Santarsiero di togliere la targa affissa nel 2006 in via IV novembre, nei pressi di una gradinata dove un testimone raccontò di aver visto Elisa Claps domenica 12 settembre 1993 intorno alle 13.40, circa due ore dopo le 12, orario, secondo gli inquirenti, del suo omicidio nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Lo ha annunciato il coordinatore dei gruppi di opposizione, Giuseppe Molinari: "Non è veritiero - ha spiegato - ciò che é stato scritto su quella targa perché Elisa Claps, purtroppo, le scale di via IV novembre nel giorno della sua scomparsa, il 12 settembre del 1993, le percorse una sola volta dopo essere uscita da casa per andare in chiesa. E' stato accertato, infatti, che la ragazza proprio nel sottotetto della Trinità fu uccisa. La città di Potenza cerca la verità e per rispetto della verità quella targa, che nel corso del corteo è stata ricoperta da un altro messaggio, è necessario - ha concluso - sia quanto prima rimossa".
Contro Danilo Restivo, unico indagato per l'omicidio di Elisa Claps, "vi sono elementi e indizi talmente ponderosi per dire che il quadro è completo. Non è più un quadro indiziario, ma è un quadro probatorio vero e proprio". Così Giuliana Scarpetta, avvocato della famiglia Claps, ha risposto alle domande dei giornalisti. Per l'avvocato, "ci sono tutti gli elementi per il rinvio a giudizio di Restivo", che ora si trova in un carcere inglese con l'accusa di aver ucciso una sarta, Heather Barnett, che abitava di fronte la sua abitazione di Bournemouth, nel Dorset. "C'é - ha spiegato Scarpetta - la sua firma, ci sono le sue menzogne e c'é la sua confessione perché ha detto di aver visto Elisa uscire da quella chiesa. Ma è scientificamente provato che Elisa da quella chiesa non è mai uscita". Nel corso del processo a Restivo per false dichiarazioni al pm, un testimone, Giuseppe Carlone, disse di aver visto domenica 12 settembre 1993, Elisa intorno alle ore 13.40 (l'omicidio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, fu compiuto intorno alle ore 12) nei pressi di una gradinata, a poche decine di metri dalla sua abitazione. "Quando Carlone dice di averla vista o sta mentendo spudoratamente, e anche questo sarà provato, oppure ha avuto una visione".
La manifestazione di oggi "serve ovviamente - ha proseguito il legale - per non dimenticare e per ricordare Elisa e il suo martirio, ma serve anche per smuovere le coscienze di chi, in tutti questi anni, ha creato una rete di protezione per questo omicidio e per questo omicida. A questo punto noi andiamo avanti, il lavoro su Restivo è ponderoso, noi ora lavoriamo anche per altro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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