Freddo, neve e pioggia la primavera è finita ma chi l’ha mai vista?

Oggi comincia l’estate. Sotto i peggiori auspici. Questa primavera anomala le ha lasciato in eredità temperature, già ampiamente sotto la media stagionale, molto basse. Il cielo è nuvoloso ovunque. Pioggia battente al mare, grandine sulle campagne, neve sopra i 1.500 metri e condizioni invernali sulle Alpi e Prealpi, mari molto mossi o in tempesta. E la Protezione civile ci ha dato il colpo di grazia. Il suo ultimo bollettino parla di avverse condizioni meteo con trombe d’aria, grandine, frane e allagamenti sia nelle regioni del Nord sia in quelle del Centro. Il maltempo generalizzato dovrebbe estendersi a breve anche al Sud e sulle isole maggiori con il rischio di mareggiate.
Ma mentre il sole fatica a fare capolino, l’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna ci fa il profilo della primavera che se n'è appena andata. Intanto è stata la più fredda degli ultimi cinque anni. Il termometro ha segnato temperature più basse rispetto a quella del 2009 (che si è classificata al quarto posto tra le più calde degli ultimi due secoli), di quella del 2008 e del 2007 che detiene il record del periodo 1960-1990. Le precipitazioni inoltre sono state il 12% superiori alla media degli ultimi trent’anni di riferimento. E milioni di euro di danni con campi coltivati a cereali e ortaggi allagati, semine perse e coltivazioni frutticole rovinate. «I forti temporali e le precipitazioni intense – spiega Coldiretti - possono provocare danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi su un territorio come quello nazionale dove il 70% dei Comuni si trova su un territorio considerato a rischio idrogeologico».
La situazione, dunque, non sembra rassicurante e persino le richieste di soccorso faticano ad essere accolte. In Alta Valle Brembana, per esempio, continuano le ricerche di un uomo di 65 anni disperso nei boschi dal pomeriggio di venerdì scorso. La pioggia insistente rende molto difficile il lavoro dei soccorritori. Le temperature nella zona sono inoltre molto basse, soprattutto durante la notte. E nelle scorse ore, oltre i duemila metri, sono tornati alcuni fiocchi di neve. Anche sulle strade di montagna del Trentino Alto Adige, si viaggia con l’attrezzatura invernale. Sono stati chiusi per neve anche i passi Rombo e Stelvio su cui si è abbattuta una valanga. In tutta la regione, la neve è scesa sino a 1.500 metri. Fiocchi bianchi anche in Val Badia, in Alto Adige, sul Catinaccio, sulla Paganella e sul Brenta dove la neve ha raggiunto quasi i 50 cm. Tra Bolzano e Appiano è crollato un vecchio albero sulla linea elettrica dell'Enel da 16.000 volt, che è rimasta inattiva per un'ora e mezzo.
Ma quanto durerà quest’ondata di freddo e maltempo? Guido Visconti, climatologo di fama internazionale, avverte: «Godiamoci questo fresco, perché da venerdì la temperatura salirà e di molto. Aspettiamoci un caldo anche torrido per tutta l’estate. Per fortuna gli invasi sono pieni perché ha piovuto molto e la siccità dovrebbe essere scongiurata». Visconti conferma l'attendibilità delle previsioni a medio e lungo termine provenienti dall’Inghilterra e dai centri specializzati americani a cominciare da quello della Columbia University.

«Fino a qualche anno fa queste stime non erano molto attendibili, ma ultimamente ci azzeccano e confermano sul Mediterraneo caldo sicuro per i prossimi tre mesi. Del resto, questo andamento riflette, a livello climatologico, il trend di crescita della temperatura globale del pianeta che è aumentata dello 0,7% negli ultimi cento anni».

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