Fregene, le folli «Notti d’estate»

Per riscoprire Fregene, una kermesse lunga tutta l’estate. Prende il via domani, presso lo stabilimento «Gilda on the Beach» sul lungomare di Ponente 11, «Notti D’Estate», una manifestazione curata dall’associazione Fregene Village che si prefigge lo scopo di accendere i riflettori su uno dei litorali più belli della nostra regione, purtroppo non abbastanza goduti e valorizzati. Musica e piatti tipici regionali saranno i protagonisti dei cinque appuntamenti (il programma su www.gildaonthebeach.it, informazioni anche ai numeri 337737573 e 06.6685131).
Fregene, prima etrusca e poi romana, scompare prima del V secolo dopo Cristo dietro l’incalzare della malaria, causa l’impaludamento dell’entroterra. Ma la decadenza già era iniziata con l’insabbiamento del porto che gli Etruschi avevano costruito sul fiume Arrone. La località deriva il suo nome molto probabilmente da un insediamento di mercanti originari della Frigia, le cui navi facevano rotta verso la zona mineraria di fronte all’Isola d’Elba. Tra Fiumicino e Civitavecchia c’erano ben cinque scali marittimi, tra i quali anche quello di Fregene. Se vogliamo avere tracce della Fregene etrusca, dovremmo, come un tempo quando era navigabile, risalire di qualche chilometro il corso dell’Arrone, mentre, è a Maccarese che troviamo numerosi reperti romani e, persino, una necropoli. Caratterizzata da una fauna varia e ricca che esercita un forte richiamo su chi ama la caccia, alla zona viene attribuita, in omaggio alla dea protettrice di questa pratica, la denominazione di Litus Dianae, Lido di Diana. Per tutto il medioevo e fino alla fine dell’Ottocento Fregene non è altro che la zona costiera della tenuta di Maccarese, proprietà dei Rospigliosi.

Rinasce come città vera e propria attorno ai primi anni Novanta dell’Ottocento, quando la nobiltà romana la scopre e prende a frequentarla, dandole lustro e notorietà. Più avanti, negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, sarà il cinema a consolidare il mito di Fregene.

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