È finito il primo round dellasta frequenze, il più importante, ossia quello per i lotti disponibili a banda 800 Mhz che serviranno per realizzare le reti Lte, cosiddette di 4 generazione per la navigazione a banda ultraveloce anche tramite i cellulari. La lotta è stata molto accesa: 17 giorni di gara e 322 rilanci. Alla fine Telecom, Vodafone e Wind vanno a casa con due lotti ciascuno mentre «3», che ha partecipato attivamente ai rilanci dell800, ieri non ha fatto nuove offerte e non si aggiudica nessuna di queste importanti, quanto costoste frequenze. I suoi rilanci hanno comunque fatto lievitare il prezzo finale delle frequenze a 800 Mhz per le quali il ministero incasserà 2,9 miliardi. Ora restano da assegnare quelle a 1800, 2000 e 2600 Mhz. Per tutti questi lotti al momento la cifra totale che potrebbe entrare nelle casse dello stato ha raggiunto i 3,7 miliardi.
Delle frequenze già assegnate si sa che Telecom e Vodafone si sono aggiudicati due lotti ciascuno come pure Wind. Ma uno dei due lotti vinti dalla società recentemente ceduta ai russi di Vimpelcom ha qualche problema perchè risente di interferenze da parte dei canali televisivi del digitale terrestre ed è dunque meno pregiata ma anche meno costosa. Sul fronte delle polemiche cè da registrare quella tra «3» e Vodafone su alcune frequenze a 1800 assegnate alla società guidata da Vincenzo Novari a titolo gratuito che sono già state iscritte nel bilancio della società. «3» sostiene che ne ha diritto, visto che gli altri gestori usano gratis, dal 2002, frequenze a 1800 MHz. Inutile dire inoltre che la battaglia per spartirsi il tesoretto di quanto eccedente i 2,4 miliardi già iscritti in finanziaria è già cominciata.
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