Frigo rotto, allarme esplosione a Ingegneria chimica del Poli

Evacuata la palazzina. Gli artificieri fanno brillare 5 grammi di diazonio. Il 3 giugno una ricercatrice era rimasta ferita

Frigo rotto, allarme esplosione a Ingegneria chimica del Poli
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Attimi di paura ieri pomeriggio nella sede distaccata del Politecnico di via Mancinelli 7 (tra la zona Loreto e il Casoretto) dove la rottura di un frigo nel laboratorio del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica ha fatto scattare l'allarme per rischio esplosione e il conseguente intervento dei vigili del fuoco. Tra le altre cose all'interno del frigo c'erano infatti circa 5 grammi di sali di diazonio, composti organici che, come riferiscono dal comando provinciale dei pompieri, possono essere esplosivi, in particolare allo stato solido, e rilasciare azoto gassoso. La sostanza deve essere conservata sotto i 5°C. Con la rottura del frigorifero il materiale - che si presenta appunto sotto forma di grani ed era contenuto in un contenitore plastico - avrebbe potuto superare tale temperatura, diventare instabile e quindi innescare una deflagrazione. Così, proprio per scongiurare questo pericolo e per permettere la messa in sicurezza dell'area, intorno alle 13 non solo il laboratorio ma tutto lo stabile dove ha sede il distaccamento della facoltà di Chimica del Politecnico sono stati fatti evacuare dallo stesso ateneo seguendo una procedura di emergenza standard.

Sul posto oltre agli specialisti di pericoli chimici del Nucleo Nbcr (Nucleare Batteriologico Chimico Radiologico) del comando provinciale di via Messina impegnati a «bonificare» il frigorifero, sono arrivati anche gli artificieri dei carabinieri, la polizia e in prevenzione i mezzi di soccorso di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) ovvero due ambulanze e un'auto medica. A quel punto lo stabile del Dipartimento era stato già evacuato dall'ateneo così i vigili del fuoco hanno potuto operare immediatamente e in totale libertà. Le sostanze chimiche sono state poi fatte subito brillare dagli artificieri. Al termine delle operazioni di bonifica studenti e tecnici sono potuti rientrare nello stabile, ma non nel laboratorio rimasto per il momento off limits.

Solo martedì scorso, il 3 giugno, sempre nella sede distaccata del Politecnico di via Mancinelli 7 del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica si era verificato un altro incidente. A causa della esplosione di un'ampolla contenente acido ipofosforoso insieme a sali di azoto, infatti, una tecnica di laboratorio e ricercatrice di 54 anni aveva subito l'amputazione del pollice della mano sinistra ed era stata ricoverata con escoriazioni e ustioni all'addome e all'avambraccio.

Anche allora sul posto, oltre ai vigili del fuoco con il nucleo Nbcr, era arrivato il personale dell'Agenzia regionale emergenza urgenza con diversi equipaggi su ambulanze e auto mediche, la ricercatrice venne ricoverata in codice giallo alla Multimedica di Sesto San Giovanni. Sei in tutto furono in quella occasione le persone valutate dai soccorritori, tre uomini di 33, 34 e 38 anni e una donna di 30.

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