Il Quirinale non ignora la situazione di Silvio Scaglia, il fondatore di Fastweb in carcere da 78 giorni per il coinvolgimento nellinchiesta di riciclaggio nel settore delle tlc. È quanto si apprende dalla risposta fatta pervenire dal consigliere del presidente della Repubblica, Loris DAmbrosio, alla moglie di Scaglia, la quale il 4 maggio aveva scritto al capo dello Stato affinché intervenisse nel caso di suo marito e di una «carcerazione preventiva che non ha motivo di sussistere».
Giorgio Napolitano, per bocca del suo consigliere, ha ricordato che «il Colle non interviene sulle vicende giudiziarie specifiche, il cui esame è compito della magistratura», ma si è anche detto «persuaso che la magistratura stessa non mancherà di provvedere con equilibrio e tempestività, tenendo conto della sua dignità e libertà».
Silvio Scaglia, da oltre due mesi e mezzo rinchiuso a Rebibbia, secondo la moglie Monica Aschei «si è sempre dichiarato innocente e gli avvocati difensori confermano che non sussiste nulla a suo carico». Il consigliere DAmbrosio, comunque, ha concluso la lettera rassicurando la signora che il Colle «ha richiesto alla Procura di Roma di fornire sulla vicenda ogni notizia consentita».
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