Fronte della neve: l’arma finale Arriva l’esercito degli spalatori

Il sindaco ottiene 600 soldati: 200 sono già arrivati, gli altri oggi. De Corato: "Abbiamo speso 10 milioni, i nostri mezzi non bastano. Con 4mila chilometri di strade servirebbero 2mila spazzaneve, non 352"

di Giulia Guerri

«Il sindaco di Milano ha chiesto al ministro della Difesa l’intervento di seicento militari per aiutare a liberare definitivamente le strade dalla neve caduta in questi giorni». L’annuncio arriva dal vicesindaco De Corato, direttamente dalla sala operativa della polizia municipale di Piazza Beccaria, durante una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione di questi ultimi giorni. «Il ministro della Difesa ha già dato la sua disponibilità - ha continuato De Corato -. Il Comune è già in contatto con lo Stato Maggiore». E la risposta del ministro La Russa arriva poco dopo. Cento militari erano già al lavoro ieri per contribuire a risolvere i problemi causati dalla neve, altrettanti sono arrivati in serata e ulteriori 190 arriveranno nel capoluogo lombardo in mattinata. «C’è stata una richiesta del sindaco - ha aggiunto il ministro La Russa - ed io mi sono adoperato nei limti del lecito perché venisse dato seguito a questa richiesta. Già nei giorni scorsi avevo detto che le forze armate erano pronte ad offrire il loro contributo, ma non ce n’era stato bisogno. Ora ho dato disposizione di predisporre tutto il necessario». E così stamattina Milano si sveglierà e troverà per le strade i giovani soldati delle caserme cittadine e della Lomabardia armati di divisa e soprattutto di pale per spazzare la neve dei marciapiedi. «L’emergenza non è mica finita», ricorda il vicesindaco. Proprio così: passata la tempesta di neve, ora ci si mette il freddo a complicare le cose e a creare l’allarme ghiaccio. «La situazione è ancora in stato di allerta - continua il vicesindaco - e lavoreremo in emergenza ancora per tutto domani». Non è un caso che la Moratti abbia chiesto allo Stato Maggiore l’impiego di seicento uomini. «Vuol dire che non ne siamo ancora usciti. Ora abbiamo il problema del gelate», aggiunge De Corato.

Non sono bastate le braccia dei volontari della Protezione Civile del Friuli e del Veneto (settecentocinquanta in totale) che martedì notte si erano messi in viaggio verso il capoluogo lombardo per aiutare la città a riemergere da quaranta centimetri di coltre bianca. Ci è voluta la pioggia ieri a far tornare, se pure lentamente, la città alla normalità. Per quanto molti marciapiedi del centro e della periferia fossero in alcuni punti ancora pieni di cumuli di neve. A Milano ci sono quattromila strade, e per rispondere a tutte le esigenze dei cittadini, ci vorrebbero quasi duemila spazzaneve, dice il vicesindaco De Corato. «Ne abbiamo 352, il rapporto è di venti volte tanto - continua -. I milanesi dovrebbero rendersi conto di questo. Chi mette i soldi per pulire quattromila strade della città? Dove li prende il Comune? Dove dovremmo andare a tagliare secondo loro?». Li capisce il vicesindaco, capisce le proteste e le lamentele dei suoi cittadini. E però, i fondi sono quelli che sono.

«Il Comune può mettere in campo un milione e cinquecentomila euro al giorno - aggiunge -. La neve di questi tre giorni, più quelli di novembre e dicembre, ci è costata dieci milioni di euro. Più di così non possiamo fare». Mentre l’assessore al Decoro urbano, Maurizio Cadeo ammette l’eccezionalità della situazione che ha dovuto affrontare Milano in questi giorni e ringrazia le maestranze che si sono messe al lavoro per cercare di fra fronte all’emergenza. «Di fronte ad un evento eccezionale, è impensabile che non ci siano criticità - aggiunge -. Misuriamo sempre il risultato con l’eccezionalità dell’evento». E ventiquattrore dopo l’evento eccezione, ecco arrivare anche 5.700 tonnellate di sale, lo stesso che era mancato proprio nel pieno della tempesta di neve, che i mezzi spargisale hanno distribuito per tutta la città ieri sera con un impiego di quasi seimila operatori. Tutto per evitare che l’abbassamento della temperatura di questi giorni, provochi altri disagi formando delle lastre di ghiaccio.

«Da stanotte fino al 12 gennaio avremo un calo delle temperature che oscilleranno da meno uno a meno tre gradi - spiega il vicesindaco -. Stiamo cercando i limitare i problemi a tutti i milanesi». Che però di problemi in queste ultime ore ne hanno avute parecchi e non hanno esitato ad esporli pubblicamente. Anzi, alcuni

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