Frutteti esotici e respiro del bosco l'Esposizione ha un'anima verde

Il volo delle api fra musica e luci nei padiglioni di Germania e Regno Unito Austria, pura aria di montagna. Barhain, ecco l'antico giardino dell'Eden

Frutteti esotici e respiro del bosco l'Esposizione ha un'anima verde

Cibo e vita, agricoltura tradizionale e del futuro, biodiversità: il viaggio a Expo Milano 2015 nasconde dietro scenografie spesso avveniristiche ed emozionanti - fatte per stupire e stimolare i visitatori - attrazioni, profumi e sapori, natura e scienza, storie di popoli, racconti di uomini e donne del mondo. Sono i «contenuti» legati al tema globale «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita», declinati dai diversi Paesi con idee e proposte creative che rendono la scoperta del messaggio un'esperienza unica e originale. Contenuti da estrarre un poco alla volta, con sapienza e intelligenza e sono il cuore e l'anima di questa Esposizione Universale. Ecco allora qualche suggerimento particolare per la visita.

Il primo è quello di iniziare o concludere «l'Expo viaggio» con un «non Padiglione»: è un luogo particolare, la Collina Mediterranea, il «rilievo» del sito, alla fine del Decumano, a Est. É un rilievo con vista sulle architetture del sito, sullo skyline di Milano e sulle Alpi, verde passeggiata mediterranea come dice il nome, fra olivi, agrumi, sugheri, lecci, cipressi. Invito a scoprire l'anima green di Expo anche alla sera, quando splendono le sue mille luci.

A due passi si trova il Padiglione di Slow Food, tre edifici in legno, con in mezzo esempi di orti agro-ecologici con erbe officinali, verdure, leguminose e un invito preciso: «Scopri la Biodiversità» raccontata in una mostra utilizzando tavoli interattivi.

E fra alberi, piante e campi si passeggia nel Parco della Biodiversità, esempi di coltivazioni e agro-biodiversità italiana: oltre 300 specie di piante dalle Alpi fino alle coste mediterranee che accompagno, guardando anche alla sostenibilità, alla Mostra della Biodiversità, al Padiglione del biologico italiano e al Teatro della Terra.

Interessante poi è il confronto fra due paesi «alpini» come Austria e Svizzera (che sono star sui social per citazioni, foto e selfie subito dopo il Brasile). Molto bello il punto di vista «green» dell'Austria che propone l'immersione nel verde di una foresta fra profumi e microclima riprodotti perfettamente e nebulizzatori che entreranno in funzione con il caldo abbattendo la temperatura: aria pura di montagna, ecco l'effetto che fa, senza filtri o condizionatori. Del resto il tema scelto è «Breathe Austria», ovvero «Respira Austria». La Svizzera si dedica invece alla necessità di non sprecare risorse che non sono infinite. In che modo? Si sale in cima a quattro torri piene di acqua, sale, caffè e mele e ci si serve a volontà (vedere per credere) ma il consumo dei prodotti fa scendere le torri perché, ecco il monito ai visitatori, occorre ricordare che «non ce n'è per tutti»...

Curioso e spettacolare il confronto fra Germania e Regno Unito sulle api che diventano attrazioni. In Germania, con lo show in musica «Be(e)active» si vola sui paesaggi tedeschi vedendoli attraverso gli occhi di due api. Una sensazione unica, da provare.

Come quella nel Padiglione-alveare del Regno Unito. Proprio così, la struttura in alluminio illuminata da led è il claim della visita ispirata all'operoso insetto che vola da un'orchidea ai fiori di un prato accompagnata dai suoni che e simboleggia l'importanza dell'impollinazione nell'ecosistema globale per la sicurezza alimentare.

Cultura agricola dalle radici antichissime nel Padiglione del Bahrain, che non è certo «muscolare» e d'impatto come quello degli Emirati Arabi che riproduce un «wadi» e le onde del deserto ed è sicuramente uno dei più spettacolari grazie alla firma dell'archi-star Norman Foster. Ma propone con una raffinata semplicità le meraviglie e i profumi intensi di quello che un tempo era considerato il Giardino dell'Eden. Ecco allora dieci frutteti con alberi che nei sei mesi di Expo daranno frutti diversi: banano, fico, giuggiolo, fico indiano, palma da dattero, melograno, agrumi, olivo, papaia, uva. Ricchezza che arriva dall'acqua del sottosuolo, un mare di acqua dolce per l'arcipelago al largo dell'Arabia Saudita e del Qatar: infatti Barhain significa «due mari».

«Chicca» verde anche al Marocco, che si richiama ai «ksar», i villaggi fortificati del Sud, e racchiude le ricchezze della sua terra, come l'olio di Argan, fra prodotti agricoli, sapori, tradizioni, musica. E offre un giardino mediterraneo esterno ricco di palme, olivi, aranci e rose. Ideale per un sosta relax accanto al Padiglione del Qatar sormontato da un grandissimo jefeer, il cesto della tradizione agricola.

Altro grande Padiglione ricco di contenuti è quello dell'Angola, che mette al centro in particolare il ruolo della donna nella famiglia e nella società angolana (bello il grande video sulla preparazione del pranzo della festa) che accompagna il racconto del cibo e dell'agricoltura angolana con il tema «Cibo e cultura. Educare per innovare» ed è caratterizzato dalla stilizzazione del baobab, con una video installazione modernissima: è il tronco delle storie che si innalza verso i piani superiori.

Da non perdere.

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