Carissimo Massimiliano, sono un simpatizzante, non militante a causa delletà avanzata, della Destra di Storace ed ho seguito con vivo interesse gli elementi di storiografia personale contenuti nella puntigliosa lettera del dottor Riccardo Fucile. Si tratta di notizie importanti, di cui Fucile può andare legittimamente orgoglioso. Ma notizie che appartengono allarcheologia schietta. A destra, infatti, è accaduta una rivoluzione che ha allontanato dallorizzonte della storia le nobili utopie e le strenue speranze nelle quali il dottor Fucile credeva quando partecipò alla sfortunata impresa politica di Pino Rauti. Uomo colto e acuto, Fucile sa benissimo che è implosa unintera costellazione di speranze e di stati danimo rautiani.
Il Sessantotto è lontano e con esso è lontana la cultura della destra integralista. Sa anche, il dottor Fucile, che militare a destra oggi significa affrontare - alla radice - le cause della crisi che affligge la società italiana; la denatalità, linclinazione autodistruttiva dei giovani (uso di droghe, folli corse automobilistiche, teppismo gratuito), la devastante applicazione dei canoni delleconomia globale, lesorbitanza del potere finanziario, linquietante presenza islamica. La gravità di questi problemi vieta i personalismi e condanna il politichese. Mi auguro dunque che il dottor Fucile metta in archivio i problemi personali e dichiari la disponibilità a lavorare disinteressatamente con la Destra in vista del bene comune.
Grazie della cortese ospitalità e cordiali saluti.
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