La «fuga» degli istrici dall’oasi di Maccarese è sicuramente un fenomeno di scarso rilievo

Rispetto alla cosiddetta "fuga" di istrici dall'oasi Wwf di Macchiagrande, della quale si parlava nell’articolo del 21 luglio scorso, ci tengo a precisare che parliamo di pochi esemplari, vista la superficie dell'area interessata e che la fauna non fugge dalle aree protette, al contrario. Macchiagrande rappresenta infatti fin dal giorno della sua istituzione, un rifugio sicuro per la fauna, compresi gli istrici, arrivati nel corso del tempo. Nelle oasi del Wwf come in tutte le aree protette gli animali sono liberi di muoversi e non c'è alcun controllo sui loro spostamenti, proprio perché qui si tutelano gli ambienti naturali e quanto avviene al loro interno, senza interferenze. È bene ricordare che l'oasi di Macchiagrande, gestita dal Wwf dal lontano 1986, è parte della più vasta e ben nota riserva naturale dello Stato del litorale romano. È probabile che qualche esemplare possa frequentare i coltivi del territorio, comportamento che riguarda anche altre specie.

Evento che se diventa un problema va affrontato all'interno della programmazione dell'intera riserva naturale dello Stato a cui spetta trovare soluzioni sia in termini di prevenzione che di gestione della fauna, nel rispetto degli obiettivi di conservazione che tutti condividiamo.
Responsabile oasi Wwf

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