Una settimana dopo la tragica esplosione di via Lomellina, torna la paura in città. Nelle cantine dello stabile di proprietà del Comune in via Graziano Imperatore 40, è infatti scoppiato un incendio che ha provocato lintossicazione di 20 persone, dieci delle quali finite in ospedale, anche se nessuna è grave. Particolarmente drammatico il salvataggio di un anziano e del suo cane, strappati da morte certa dai poliziotti. Ancora da accertare le cause ma, data la dinamica, potrebbe trattarsi di un evento accidentale. Rimasti senza luce e acqua gli inquilini hanno poi protestato in strada bloccando il traffico fino a quando il vice sindaco Riccardo De Corato e lassessore ai Servizi Sociali Mariolina Moioli hanno assicurato loro ospitalità in strutture comunali.
Verso le 7.30 di ieri alcuni condomini dello stabile a due passi da Niguarda, hanno avvertito odore di fumo e lanciato lallarme. I primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti delle volanti, accertando che il focolaio era circoscritto al sottoscala e alle cantine. Le fiamme non sembravano minacciare ledificio, ma i poliziotti, insieme ai vigili del fuoco, hanno ugualmente iniziato a sfollare gli inquilini.
Velocemente sono stati fatti scendere cinquanta di persone, spaventate a morte, mezzo soffocate, ma vive. Dieci sono stati avviati ai diversi ospedali cittadini, mentre altri dieci, tra i quali anche diversi soccorritori, sono stati curati sul posto dal personale inviato dal 118.
Nel parapiglia Italo B., 71 anni, è riuscito a portare in salvo la moglie poi si è rituffato nel fumo per salvare il suo pastore tedesco. Ma, dopo essere tornato nel suo appartamento, al momento di imboccare le scale si è trovato davanti a una impenetrabile cortina di fumo. Si è rinchiuso in casa gridando aiuto dalle finestre. Alcuni poliziotti, dopo aver imbevuto dacqua delle coperte, sono riusciti a raggiungere il pensionato. Luomo è stato aiutato a scendere e raggiungere sano e salvo, insieme al cane, la moglie che lo attendeva trepidante in strada.
Lincendio non ha comunque creato danni alla struttura ma, una volta spenti gli ultimi focolai, gli inquilini non hanno potuto tornare alle loro abitazioni perché privi di luce e acqua. Una cinquantina di persone sono state così hanno così passato la notte in strutture comunali.
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