Fabrizio Ravoni
da Roma
Il «cantiere Finanziaria» resta sempre aperto per lavori. Gli emendamenti alla manovra sfiorano i 4mila. Li presentano il governo, i partiti, i singoli ministri. Vanno dallaumento del bollo per le moto - previsto nel decreto - allintroduzione di una nuova aliquota Irpef del 45% per i redditi sopra i 150mila euro; dalla creazione di un fondo a sostegno delle imprese colpite dal Tfr allassunzione dei lavoratori socialmente utili.
Su tutti gli emendamenti, il sottile distinguo fra Visco e Padoa-Schioppa sulla riduzione delle spese. «Di troppe tasse si muore», dice il viceministro allEconomia. Ed aggiunge: «Ci vuole coraggio per tagliare le spese». Ed il ministro, da Berlino, commenta: «Fare i tagli alla spesa pubblica è più facile che fare le riforme». Considerato che su 35 miliardi di manovra, 27 miliardi sono maggiori entrate e che nella manovra le riforme strutturali non ci sono, le frasi dei due responsabili dellEconomia suonano, a dir poco, anacronistiche. Ma ecco le modifiche al decreto ed alla Finanziaria annunciate.
Moto e decreto. Con un emendamento presentato dal governo al decreto legge, in discussione dallaula di Montecitorio, viene triplicato il bollo sulle moto dai 125 cc in su, aumenta dell80% quello sui ciclomotori. In compenso, scompare laumento del 10% dei superalcolici. Per i ciclomotori il bollo passa da 19,11 a 26 euro. Per le moto oltre i 50 cc, allattuale bollo di 88 centesimi a kw si devono aggiungere altri 1,70 euro. Al momento, il governo sembra orientato a non chiedere il voto di fiducia sul decreto. Per il capogruppo dellUder, Fabris, infatti, gli emendamenti della Lega non rappresentano un problema insormontabile. Della stessa idea anche il ministro dei rapporti con il Parlamento. Vannino Chiti, infatti, ritiene che la scelta di non mettere la fiducia «può aiutare un clima di confronto parlamentare». A patto - precisa - che il decreto venga approvato entro venerdì da Montecitorio. A questo proposito, il segretario dellUdc, Lorenzo Cesa, ha definito «un tipico esempio di infantilismo politico» gli atteggiamenti ostruzionistici della Cdl. «Un comportamento davvero incomprensibile», ha concluso.
Irpef. I Ds hanno scoperto le carte. Presenteranno emendamenti alla Finanziaria per introdurre un «contributo di solidarietà» del 2% sui redditi Irpef sopra i 150mila euro (laliquota marginale salirà così al 45%). La pagheranno, secondo gli ultimi dati del ministero dellEconomia, circa 120-130mila soggetti. La misura servirà per finanziare maggiori detrazioni fiscali per i pensionati «over 75»; ma solo se hanno un reddito inferiore ai 55mila euro. Lammontare della detrazione varia da 690 a 1.338 euro, a seconda del reddito.
Sempre i Ds hanno presentato un emendamento che dovrebbe - nelle intenzioni - stimolare le banche a creare un fondo per favorire laccesso al credito alle imprese colpite dalloperazione Tfr. Unoperazione che, al contrario, Forza Italia propone di cancellare dalla manovra, insieme a tutte le nuove tasse. «I nostri emendamenti - spiega Luigi Casero, responsabile economico di Fi - riguardano il sostegno e il rilancio dellinnovazione tecnologica, la ricerca, lo sviluppo».
Ministri e maggioranza. Cesare Damiano, ministro del Lavoro, annuncia che presenterà emendamenti autonomi alla legge finanziaria. Tra questi lassunzione di lavoratori socialmente utili nei comuni con meno di 5mila abitanti. Questi comuni non sono tenuti al rispetto del Patto di stabilità interno. Oltre a Mussi, poi, anche Oliviero Diliberto annuncia che non voterà la manovra se rimarranno i tagli alla Scuola ed allUniversità.
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