Cultura e Spettacoli

FUORI DALLA NOTIZIA - Api messe «ko» dall'afa. Occhio al drink giusto

Le notizie non muoiono sulla carta,
né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove.
Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo.

La notizia. Due cucchiai di zucchero e uno di acqua: questa la ricetta per ridare energia alle api che con il caldo stramazzano a terra e non riescono più a prendere il polline.
A suggerirlo è stata la britannica Royal Society for the protection of birds (Rspb) dopo essere stata inondata di chiamate per segnalare la presenza delle api a terra, incapaci di volare. I motivi di questo strano comportamento non sono ancora chiari, ma probabilmente il caldo gioca un ruolo importante. Le api, infatti, volano meno quando è umido e molto caldo e sono quindi costrette a lavorare il doppio. Secondo Val Osborne, uno dei capi dell'associazione Rspb, «molte persone vedono le api a terra e pensano che siano morte. In realtà potrebbero stare semplicemente riposando».
Tra i consigli della Rspb c'è quello di usare come contenitore il guscio d'uovo per evitare che gli uccelli consumino l'acqua zuccherata. Inoltre, lo zucchero dovrebbe essere bianco e granulato, dato che quello di canna potrebbe provocare danni all'apparato digerente delle api. Bisognerebbe evitare anche il miele, che potrebbe contenere virus pericolosi per la salute dei laboriosi insetti. E mentre un «energy drink» potrebbe essere l'ideale per far riprendere le api dal caldo, il contenuto in caffeina di queste bevande potrebbe sterminarle.
Per aiutare le api a superare meglio i periodi di caldo, infine, gli apicoltori dovrebbero coltivare piante come i girasoli che forniscono più cibo alle instancabili produttrici di miele. (fonte: Ansa, 13 agosto 2009)

Fuori dalla notizia. Contrordine zoologi. Niente zucchero bianco e granulato, negli «energy drink» destinati alle api indebolite dal gran caldo. Lungi dall'aiutarle, li danneggerebbe dando loro, in molti casi, il colpo di grazia. L'allarme giunge da un gruppo di ricercatori spagnoli i quali hanno esaminato centinaia di esemplari scoprendo che molti sono... troppo «grassi» e appesantiti.


«Potremmo provare con i dolcificanti, di quelli usati da chi vuol dimagrire o dai diabetici», hanno detto.

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