Furti d’auto: Napoli non è più la capitale

Roma sorpassa il capoluogo campano. Lombardia e Puglia tra le regioni più a rischio. A livello nazionale ogni anno 166mila "colpi" (14mila al mese , 461 al giorno, 19 ogni ora). La polizia stradale: "Il fenomeno è in leggero calo"

Furti d’auto: Napoli
 
non è più la capitale

Un brutto colpo per gli amanti dei luoghi comuni. Non è infatti la Campania la regione dove si rubano più macchine e non è Napoli la città più colpita dal fenomeno dei furti d'auto. O meglio, non lo sono più dal momento che il Lazio e Roma le hanno portato via questo «primato». «E saranno napoletani in trasferta a Roma...», l’acido commento di chi non vuol rassegnarsi alla nuova realtà.
L'avvicendamento emerge dalla «Guida alla Sicurezza Stradale» di Viasat Group realizzata sulla base degli ultimi dati della polizia stradale (dicembre 2007).

LE CIFRE In Italia, secondo lo studio Viasat, si registrano annualmente più di 166mila furti d’auto - quasi 14mila al mese, 461 al giorno, 19 ogni ora – e il Lazio con 30.225 furti precede la Campania (27.522), la Lombardia (27.272) e la Puglia (19.446). In Campania il fenomeno è in progressiva diminuzione sin dal 2000, anno nel quale i furti totali sono stati 42.824 (31.239 nel 2006).

LA CAMPANIA Analizzando i dati per comune, la città di Napoli (19.121 furti e 8.666 ritrovamenti) alimenta da sola la gran parte dei furti regionali e rappresenta uno dei terreni di caccia preferiti dai topi d’auto. Al secondo posto c'è Caserta (4.470 reati consumati e 1.856 rinvenimenti), seguita da Salerno (2.855 furti e 872 ritrovamenti), Avellino (658 furti e 147 ritrovamenti) e Benevento (418 furti e 131 ritrovamenti). Ma a Napoli, come si diceva prima, il trend è in diminuzione, dal momento che nel 2006 i furti registrati erano stati 22.523 a dispetto dei 23.147 nel 2005.

LA PUGLIA In Puglia, invece, il Comune più colpito è Bari (10.355 furti e 4.527 recuperi), seguito da Foggia (4.489 furti e 2.588 recuperi), Taranto (1.719 furti, 1.019 recuperi), Lecce (1.526 furti e 593 recuperi) e Brindisi (1.357 furti e 803 recuperi).

LA RICERCA Il fenomeno criminale, che tuttavia sta subendo un calo dovuto ai sofisticati sistemi d’allarme, è pur sempre un’evenienza frequente e questo induce a tracciare un profilo dell’appartenente tipo ad una «professione», quella del topo d’auto, che non conosce tramonti ma che, anzi, è sempre fiorente. Ma chi è il “topo d’auto”? Un suo «profilo» è rintracciabile dal sondaggio pubblicato sul sito www.allaguida.it da cui emerge che «nel 90/95% dei casi, ad abbracciare questo “lavoro” è un maschio, quasi sempre giovane con un’età compresa tra i 18 e i 45 anni».
«Come tante altre attività - spiegano i curatori della ricerca -, anche gli autori del furto d’auto hanno subito una trasformazione radicale col tempo.

Oggi, chi ruba un’auto, a meno che non faccia parte di grandi organizzazioni malavitose esperte nel neutralizzare sofisticati sistemi d’allarme, di ultima generazione, è quasi sempre uno sbandato, spesso tossicodipendente, plurirecidivo, che opera con attrezzi artigianali, vecchi cacciaviti o arnesi spuntati e, per lo più, dopo aver tentato il colpo è costretto a rinunciarvi perché non in grado di neutralizzare,

spesso, un modesto antifurto, con i danni che conseguono». Insomma, i tempi dell’Arsenio Lupin, ladro gentiluomo, che con astuzia e bravura si impossessava della vettura che avevamo appena lasciato sotto casa, sono finiti.

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