Furti d'auto e rimedi per evitare cattive sorprese

Ecco il dossier ricavato da LoJack Italia sui dati del ministero dell'Interno. Nel 2010 ogni giorno sono state rubate oltre 340 autovetture, circa 14 ogni ora, e una ogni 4 minuti

Il numero totale dei furti di veicoli registrato nel 2010 in Italia è molto alto e indica come il fenomeno sia impermeabile al cambiamento dei tempi, rimanendo un malcostume molto radicato. La testimonianza di come la situazione sia sempre critica si evince dai dati sul recupero dei veicoli forniti dal ministero dell'Interno e raccolti e rielaborati da LoJack Italia, azienda leader nel rilevamento e recupero dei veicoli rubati: nel 2009, 67.043 veicoli non sono stati recuperati, mentre nel 2010 il dato è fermo a 65.398. In proporzione il numero dei veicoli di cui si persa traccia è quindi aumentato.
Analizzando i dati è possibile evidenziare come ben oltre la metà dei furti denunciati nel 2010 interessino importanti regioni (Lazio, Campania, Lombardia, Puglia, Sicilia)che da sole raggiungono il 77% dei furti rispetto al totale nazionale.
A costituire una ulteriore chiave di lettura interessante sono i dati sui furti registrati nelle singole province più importanti e la loro incidenza sul fenomeno nazionale. Quasi il 60% dei furti rispetto al totale nazionale è avvenuto nelle seguenti province: Napoli, Bari, Milano, Catania, Torino.
Le autovetture più rubate dai «topi d'auto» continuano ad essere anche le più popolari, sempre più "ricercate" per la vendita dei pezzi di ricambio o per essere a loro volta vendute sul mercato nero o utilizzate per compiere attività criminali. Ad occupare i primi cinque posti della classifica Top 20 troviamo il Gruppo Fiat con i 5 modelli più venduti: Panda, Punto, Uno, Cinquecento e Lancia Y.
Nel 2010 i furti di veicoli hanno confermato di costituire una problematica di primo piano per il nostro Paese: sono state, infatti, rubate ben 124.197 vetture, 38.783 motocicli e 2.908 automezzi pesanti. Lo scorso anno ogni giorno sono state rubate oltre 340 autovetture, circa 14 ogni ora, e una ogni 4 minuti: un bollettino per nulla rassicurante per i possessori di auto, nonostante la diminuzione del numero assoluto dei veicoli sottratti ai legittimi proprietari, passati dagli oltre 222mila annui del 2000 agli oltre 124mila del 2010.
Se, da una parte, è divenuto negli anni molto più complicato sottrarre un'auto a causa dei sistemi di antifurto sempre più sofisticati, continua ad essere elevato il numero dei furti a scopo cannibalizzazione per la richiesta di pezzi di ricambio, e dei cosiddetti «furti d'uso», perpetrati per commettere altri reati.
La diminuzione del numero assoluto dei furti non deve però far pensare a una minore gravità del fenomeno, in quanto negli anni si è assistito ad una graduale diminuzione del numero dei veicoli recuperati a seguito della sottrazione, passati dai circa 130mila annui del 1990, ai 123mila annui del 2000 fino al 2010 che conferma questo trend di diminuzione con 58.799 rinvenimenti.
Se, infatti, calano i furti (-5,15% rispetto al 2009), si riducono in modo ancora più sensibile i recuperi di auto rubate che diminuiscono sensibilmente da un anno all'altro, passando dai 63.901 del 2009 ai 58.799 del 2010: -8%. percentuale dei ritrovamenti che scende dal 48,8% del 2009 al 47,3% dello scorso anno, per un totale di ben 65.398 autoveicoli spariti nel nulla.
«Il furto dell'auto - evidenzia Maurizio Iperti, amministratore delegato di LoJack Italia - è un fenomeno che ormai da anni vede il nostro Paese in cima alle classifiche europee e costituisce una delle principali ansie per chi si appresta ad acquistare un veicolo nuovo o usato, in special modo se di segmento medio-alto. Negli ultimi anni, supportando le Forze dell'Ordine con la nostra avanzata tecnologia in radio-frequenza, abbiamo raggiunto importanti risultati nel contrasto della criminalità, garantendo il recupero del 90% dei veicoli rubati equipaggiati con i nostri dispositivi nelle 48 ore successive al crimine».
«Per questo motivo - aggiunge Iperti - sempre più amministrazioni locali e Forze dell'ordine mostrano un concreto interessamento verso le nostre soluzioni di rilevamento e recupero di beni, già in uso in città come Parigi, New York, Roma e Milano e che si estendono a diversi settori: automobili, motoveicoli, macchine movimento terra, veicoli commerciali e camion».
Tra i 10 modelli di «due ruote» più rubati nell'ultimo triennio preso in considerazione, figurano l'SH (Honda), la Vespa (Piaggio) il T MAX (Yamaha), lo Scarabeo (Aprilia), il Liberty (Piaggio), il Majesty (Yamaha), il Beverly (Piaggio), il Burgman (Suzuki), la Chiocciola (Honda) e il CBR (Honda).
Vero è che i moderni sistemi antifurto basati sul blocco del veicolo a seguito del tentativo di effrazione hanno reso i furti indubbiamente più difficili, ma non per questo impossibili; ladri esperti e con l'attrezzatura adeguata sono in grado di disattivare tali sistemi nel giro di pochi minuti. A queste tecniche se ne sono aggiunte altre meno sofisticate, ma senz'altro più pericolose, anche per l'incolumità stessa dei proprietari dei veicoli. Nella sostanza, i ladri non esitano ad entrare in casa per rubare le chiavi delle auto. Può così accadere che il proprietario dell'auto si accorga della sottrazione della chiave solo diversi giorni dopo, rendendo di fatto più difficile il ritrovamento dell'auto. Talvolta invece, ed è l'eventualità più temuta, questi tentativi possono degenerare in vere e proprie rapine violente ai danni dei residenti.
Un'altra modalità in forte sviluppo è quella della rapina presso le concessionarie: la custodia delle chiavi originali all'interno dei veicoli oppure presso un punto centrale situato all'interno del negozio rende più semplice il furto d'auto.
Altre tecniche affinate per la sottrazione dei veicoli ai legittimi proprietari a scopo cannibalizzazione sono state inoltre riscontrate in Puglia. In questo territorio il modus operandi della criminalità prevede infatti il «ricovero» dei veicoli rubati all'interno di capannoni, finte serre o all'aperto nel mezzo di uliveti. Le foglie degli alberi nascondono ad occhi indiscreti il maltolto, anche da eventuali perlustrazioni dall'alto con gli elicotteri. Proprio a fronte di questi particolari «escamotage» messi in atto dai malviventi, il sistema LoJack si è rilevato molto efficace grazie alla possibilità di rilevare e tracciare il segnale a radiofrequenza emesso dal veicolo rubato anche nei sentieri campestri più isolati.
La tecnologia LoJack è una risposta efficace al problema. I sistemi LoJack sono basati su una collaudata tecnologia wireless ad alta frequenza estremamente efficace, anche quando il veicolo si trova in un container di acciaio, in un garage o in un parcheggio sotterraneo. Oltre a essere efficace, il sistema LoJack è molto difficile da individuare o schermare: grazie alla tecnologia a radio frequenza non vi sono segnali esterni visibili, quali led luminosi o antenne, che svelino che il veicolo è equipaggiato con dispositivo LoJack.

Inoltre, uno dei principali punti di forza che distinguono LoJack da tutti i concorrenti è rappresentato dagli esclusivi rapporti di collaborazione con le Forze dell'Ordine, sui cui mezzi (autopattuglie, elicotteri, aerei) sono installate speciali unità «Vehicle Tracking Computer» (Vtc) per rintracciare e recuperare i veicoli rubati seguendo il segnale emesso dal dispositivo LoJack. Una volta che il sistema è attivato, il veicolo, o altro bene rubato, comunica la sua posizione attraverso il segnale silenzioso a radio frequenza emesso dal trasmettitore nascosto al suo interno.

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