Milano«A Londra tutti mi danno al Chelsea ma io non ci credo». Carlo Ancelotti con un sorriso respinge le ennesime avances d'oltremanica e, anzi, aggiunge particolari sull'identikit del prossimo allenatore del Milan: «Avevo già detto che sarà aziendalista, aggiungo che non è troppo magro ma comunque rimane un bel ragazzo...». Esaurito il giochino sul futuro della guida tecnica del Milan, l'analisi dell'ottima partita contro il Palermo genera soddisfazione: «Soprattutto è stato positivo il primo tempo quando abbiamo costruito gioco con ottime trame e fraseggi. Poi abbiamo pensato a controllare la partita con il contributo di tutti. In questo momento stiamo molto bene, possiamo lavorare durante la settimana e tutto diventa più facile». Anche la difesa ha ritrovato sicurezza, Dida praticamente inoperoso: «Quando abbiamo presentato Maldini e Favalli come coppia centrale tutti ridevano, ora forse un po' meno... E anche Flamini ha giocato sorprendentemente bene». Tutto bello ma Ronaldinho parte sempre e comunque dalla panchina: «Al momento è fuori per scelta tecnica, si allena bene e potrà tornare utile come a inizio stagione».
Ciò che lascia un velo malinconico sul volto di Ancelotti è il capitolo infortuni: «La grande prestazione di Kakà fa capire quanto sia stata dura farne a meno per due mesi». A questo punto gli infortuni diventano il nucleo centrale del passato («Abbiamo perso punti dall'Inter soprattutto per quello»), presente («Beckham ha preso una botta alla caviglia ma niente di grave, Gattuso sarà pronto in un mese ma in ogni caso contro la Juve non ci sarà») e futuro. E qui il discorso investe inevitabilmente il mercato: «La campagna acquisti del Milan passerà inevitabilmente dalla verifica delle condizioni fisiche dei vari Kaladze, Nesta e Borriello. Trezeguet? No, ci serve un attaccante diverso».
Chi l'attaccante ieri l'ha fatto benissimo è Kakà: «Partita dopo partita miglioro, finalmente sono vicino al 100% della condizione fisica. Stiamo giocando bene e ci divertiamo, peccato per tutti gli infortuni patiti durante la stagione». Concorda il compagno di reparto, Pippo Inzaghi: «Sembra una scusa ma avere tanti assenti e così importanti alla lunga pesa. Credo che abbiamo perso troppi punti in casa tra gennaio e febbraio ma quando stiamo bene ce la giochiamo con tutti, per questo il futuro del Milan è roseo».
Il Palermo torna a casa con tre gol su groppone e un'indigestione arbitrale.
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