«Il G8 a Milano? Può essere un’ottima idea»

da Roma

«E là come ci arriviamo?», si domandavano qualche tempo fa i no global sui siti Internet di riferimento commentando il G8 alla Maddalena e l'impossibilità fisica di sfilare contro i grandi della Terra. Il pregio della scelta del governo Prodi (perché fu Prodi a deciderlo) per la riunione annuale dei Paesi più industrializzati del mondo la prossima estate era l’isolamento: La Maddalena, due miglia di distanza da Palau, raggiungibile soltanto via mare, e dunque inespugnabile e sicura. Ma i lavori sono indietro, Silvio Berlusconi pare un po’ preoccupato. E anche ieri in Consiglio dei ministri ha proposto: pensiamo a una soluzione alternativa alla Sardegna.
La riunione degli 8 si svolgerà tra dodici mesi ma il tempo è poco, calcolando la risonanza mondiale dell’evento. Berlusconi ha fatto notare come «se Dio lo vorrà» il prossimo anno «potrei diventare il recordman di presidenze, ben tre» del forum (Napoli 94, Genova 2001, e la prossima del 2009). Sarà una vetrina internazionale unica e l’Italia non può permettersi imprecisioni. La sede deve essere all’altezza. Per questo ieri a Palazzo Chigi il ministro leghista della Semplificazione Roberto Calderoli ci ha provato: «E se facessimo il G8 a Milano?». Sarebbe un riflettore puntato in vista dell’Esposizione Universale (Expo) del 2015. «Mi sembra un’ottima idea», ha risposto il premier, ma «dovremo approfondire».
In realtà la via del nord per il G8 era stata percorsa dallo stesso Berlusconi nei giorni scorsi: l'idea è quella di tenere nel cassetto una sede già pronta, che abbia strutture adeguate, già collaudate, e lontana dai centri abitati. Giravano voci addirittura su Villa Certosa e su Napoli, ma le «candidature» prese in considerazione sono Cernobbio, sul lago di Como, con la sua Villa Erba che ospita congressi e seminari di alto livello, e Pratica di Mare, l’aeroporto militare nel Comune di Pomezia che già accolse il vertice Nato del 2002. Le soluzioni di riserva, il «piano B», sarebbero dunque Lombardia e Lazio. Milano e Roma, considerando i capoluoghi più vicini. Una sfida che potrebbe svanire anche nel nulla perché la Maddalena non è affatto scartata.
I lavori infatti stanno andando avanti. Gli interventi interessano la zona dell’Arsenale. C’è da abbattere alcuni edifici e da costruirne di nuovi. Va inoltre cambiata la destinazione d’uso di un ospedale militare per farlo diventare un grande albergo. La garanzia di non avere cortei e zone rosse, oltre che la straordinaria bellezza del luogo, giocano a favore della Sardegna. Ma il lavoro è tanto. Chi si sta occupando della pratica «Maddalena» ammette che sarà necessaria nei prossimi mesi una «corsa incredibile» per terminare tutto entro la data fissata.
Il vertice alla Maddalena «è confermato», ha chiarito il governatore sardo Renato Soru. Si va avanti, ma del piano B avrebbero parlato lo stesso Bertolaso, capo della Protezione civile e responsabile dei lavori del G8, e Berlusconi.
Da Milano la reazione alla proposta leghista è di sorpresa: «Da un lato ci farebbe piacere, Milano non ha mai avuto eventi di questo tipo, ma potrebbe diventare un boomerang - dice al Giornale il vicesindaco Riccardo De Corato -.

Se il vertice deve essere ristretto a un’area piccola circondata di cortei, allora meglio sarebbe fare il G8 in una base militare». Intanto alcuni Comuni iniziano a pensare all’autocandidatura. L’amministrazione di Fiuggi ha scritto a Berlusconi: «Saremmo onorati se l’evento potesse svolgersi qui... ».

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