G8, la Vincenzi si «ribella» ai giudici

G8, la Vincenzi si «ribella» ai giudici

Alle 18,30 si siede in mezzo ai no global della parte civile. Poco dopo le 21 si alza in piedi per ascoltare la sentenza sulla Diaz. Subito, alla lettura di condanna per i dirigenti di polizia Canterini, Troiani e Fournier, proclama che il principio di colpevolezza è stato riconosciuto. Poi, passano i nomi e i minuti, il tono cambia. I no global gridano vergogna. Luperi e Gratteri, insieme a Calderozzi, stavolta non soltanto dirigenti, ma tra i vertici della Polizia di Stato, vengono assolti. Un colpo di scena. Lei si spazientisce e non ci sta. Si gira verso l'uscita per andare via. E dice che quei giudici non bastano più a fare luce su quella tragica pagina di storia. «Dopo questa sentenza chiedo con forza che si istituisca la commissione parlamentare d'inchiesta sul G8 - spiega il sindaco Marta Vincenzi - poteva bastare il riconoscimento dei fatti alla scuola Diaz e pure le condanne anche se non pesanti. Ma dopo le assoluzioni di tre alti dirigenti di polizia occorre fare luce sulla vicenda per mettere davvero al parola fine alla tragedia che ha colpito la città. Se subito potevo considerare un traguardo i primi pronunciamenti di condanna, con le successive dichiarazioni di assoluzione penso ci voglia proprio la commissione parlamentare». «La commissione era già stata un'idea balzana in passato e perciò rifiutata - replica secco Alfredo Biondi - dopo questa sentenza non credo proprio venga nemmeno presa in considerazione. La Vincenzi è venuta solo stasera mentre non ha partecipato all'udienza contro i black bloc. Per rispetto di entrambe le parti non avrebbe dovuto partecipare nemmeno stasera».

«Da una parte - ribatte Vincenzi - è giusto condannare chi ha devastato la città, ma dall'altra occorre certamente punire chi ha deviato la giustizia e la democrazia invece di difenderla come da incarico ricevuto dallo Stato e dai cittadini».

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