Gaber, nasce anche la Fondazione

A Viareggio la terza edizione del Festival dedicato al Signor G. Sul palco Pino Daniele, Enrico Ruggeri e Neri Marcorè

da Viareggio

Lui cantava che «libertà è partecipazione», e infatti la partecipazione di pubblico è stata finora foltissima, all’annuale appuntamento viareggino col Festival Giorgio Gaber: terza edizione tra ieri e oggi, con la presentazione d’una Fondazione intitolata al nome del grande chansonnier, per preservare la memoria d’un artista caustico e colto, d’un fustigatore di coscienze e insomma d’un uomo libero, che per trent’anni, col suo teatro-canzone, ha lasciato un segno nella nostra cultura.
Teatro di questa terza edizione, ancora una volta, la Cittadella del Carnevale, che stasera ospita un lungo omaggio all’artista da parte di alcuni colleghi. Presentati da Enzo Iacchetti ecco di scena cantautori come Enrico Ruggeri, Andrea Mirò, Pino Daniele, la grande vocalista jazz Rossana Casale, i cabarettisti Neri Marcoré e Antonio Cornacchione. rispetto agli altri anni, più contenuto, ma identica l’intenzione: ribadire l’attualità d’un artista che sul fronte della canzone si è collocato in posizione audacemente defilata, cantando e rivendicando - col decisivo contributo ai testi di Sandro Luporini - il diritto ad una democrazia effettiva, che garantendo la dignità dell’individuo punti ad una società ideale, dove la solidarietà e l’equità prevalgano sulla dittatura del mercato e sulle ipocrisie della politica politicante.

Un «messaggio» condiviso dai grandi che hanno partecipato alle precedenti edizioni: tra gli altri Guccini, Ligabue, Morandi - che declamò con emozionante immedesimazione Io se fossi Dio -, Battiato, un commosso Jannacci, e ancora Vecchioni, Barbarossa, Bisio, Gioele Dix, la Littizzetto, la Cortellesi. Più altri, di certo estranei alle scelte gaberiane ma tutti generosamente partecipi: come Baglioni, Zero, Ron, Antonacci, Panariello, Cremonini, Arbore affiancato da Nicky Nicolai e Stefano Di Battista.

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