Nessun clamore, profilo basso. La giornata della camera ardente di Gabriele Sandri alla sala Santa Rita di piazza Campitelli è trascorsa senza intoppi, tranquilla, come volevano i tifosi. Un solido gemellaggio tra Roma e Lazio per rispettare il dolore della famiglia del giovane dj scomparso. Tutto si è svolto in rigoroso silenzio e lasciando lontani i clamori dei media grazie a un servizio dordine spontaneo ed efficace. Fuori tanti ragazzi in fila ad aspettare il proprio turno. Dentro, la bara vegliata dal papà dolcemente abbracciato al figlio e dalla madre. Accanto a loro gli amici più cari. «Gabbo» è circondato dai fiori e ha la sciarpa della sua squadra del cuore legata al collo.
Tra i primi ad arrivare la vicesindaco Maria Pia Garavaglia, il tifoso Clemente Mimun, Sandro Curzi avvolto da una vistosa sciarpa rossa. E poi una rappresentanza della Lazio con lallenatore Rossi e i giocatori Zauri, Cribari e Siviglia, che tiene a precisare che si tratta di un lutto «che con il calcio centra ben poco». Infine arriva il prefetto Carlo Mosca: «Sono venuto qui a portare una testimonianza ai genitori, ma con immenso dolore». Le autorità parlano poco. La Garavaglia annuncia per oggi il lutto cittadino dalle 12 (inizio del funerale a San Pio) alle 14: «A nome di tutta la città di Roma il sindaco Veltroni ha deciso di essere vicino al dolore di questa famiglia. Questa è stata una scelta doverosa. È anche significativo che il sindaco abbia messo a disposizione una sala come questa solitamente utilizzata per mostre ed eventi culturali di artisti. Anche perché Gabriele era un artista. Un sacrificio così grande della famiglia di Gabriele spero che giovi alla città». «Quando cè un grande dolore non bisogna aggiungere altro dolore - aggiunge -. Spero che non si verifichino più episodi di violenza poiché è uninfamia speculare sulla morte di una persona.
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