Corsi e ricorsi comici, monologhi strappati alla realtà, voglia di raccontarsi al pubblico sotto un diluvio di battute sferzanti, col pensiero rivolto ai mostri sacri del passato e un occhio fisso sui marciapiedi coatti di oggi. Si intitola Vorrei il one-man-show di contaminazione stilistica che Gabriele Cirilli questa sera porta al teatro romano di Ostia Antica. «Non vedo lora - esordisce il comico abruzzese - di esibirmi nella capitale. Io ho due patrie: Sulmona che mi ha dato i natali e Roma, che considero la culla della mia formazione». Gag irresistibili, frammenti di vita vissuta, e battute fulminanti. Vorrei è un monologo recitato sul filo del sarcasmo col sottofondo soft di una chitarra classica. Lo spettacolo, reduce da una lunga tournée, è stato scritto dallo stesso Cirilli con Marco Perrone, Maria De Luca, Dimunno e Tamborrino i quali per loccasione hanno realizzato una versione estiva di due ore. «È il racconto di una calda notte destate, quella di San Lorenzo, in cui il protagonista - pronto a traslocare da Roma a Milano - scruta il cielo a caccia di una stella cadente che gli consenta di esprimere un desiderio: soldi, successo, fama, oppure qualcosa di più profondo come lamore, la salute, la serenità». Lo show, tra umorismo e poesia, svela un tassello personale di Cirilli, inventore di macchiette kitsch come la coatta Kruska e il fidanzato boro Ninetto er panca.
Attore per vocazione, ma cabarettista per necessità. È questa la definizione che il mattatore del game show di Rai2 Se sbagli ti mollo, e doppiatore del pollo cinematografico Chicken Little, metterebbe in calce al suo curriculum.
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