Gabriella Pession a «Capri» trova il tesoro e una nemica

Parte domenica su Raiuno il serial sentimentale in 12 puntate nato da un’idea di Carlo Rossella

Paolo Scotti

da Roma

«Questa non è un’isola. Questa è Capri». Molti sottoscriverebbero la battuta che, nella prima puntata del nuovo seriale Rai, intenzionalmente distingue «tra un posto semplicemente bello e un luogo dell’anima». Il fatto è che la meravigliosa isola campana, visitata infinite volte dal cinema, finora, incredibilmente, mai aveva fatto da set a una fiction televisiva. Ed oggi che la lacuna è stata colmata - grazie a Capri: 12 puntate di avventure sentimentali tra Faraglioni e Grotta Azzurra, a partire da domenica su Raiuno - anche la tv potrebbe scoprire quanto fascino sprigionino le inimitabili bellezze di un simile «luogo dell’anima». «Non a caso, quando abbiamo varato il progetto di questa nuova fiction a lunga serialità, una cosa sola era sicura. Il titolo», racconta la soggettista Paola Pascolini.
«Ne è venuta fuori una commedia romantica, secondo la migliore tradizione italiana, ma del genere che in Italia non si fa più da quarant’anni», assicura il direttore di Raifiction, Saccà. «Un prodotto - aggiunge il direttore di Raiuno, Del Noce - in cui crediamo e da cui ci attendiamo molto. Nonostante sia destinato a scontrarsi con fiction già affermate - (I Cesaroni e Distretto di polizia) - e vada in onda in pieno periodo di garanzia. In quello, cioè, di massima competitività». Capri, dunque. Dove si ritrova Vittoria Mari, ventiquattrenne lombarda di Brembate, laureata in psicologia e in procinto di sposarsi. La quale, proprio alla vigilia delle nozze, riceve la notizia d’essere l’unica erede d’una ricca, sconosciuta parente caprese. Convinta si tratti di un equivoco, la ragazza (interpretata da Gabriella Pession, già protagonista di Orgoglio) parte per l’isola pensando di risolvere in breve il problema.
Ma rimarrà intrappolata dalla corte di due baldi giovanotti, a titolo diverso ugualmente interessati alla stessa eredità (l’accattivante marinaio Massimo, alias Kaspar Capparoni, e il playboy Umberto, cioè Sergio Assisi) ma soprattutto dal fascino dell’isola. «Che la spingerà a rivedere tutte le sue certezze. Vittoria viene infatti da un mondo molto razionale - spiega la Pascolini -. È una che crede nelle regole, e nell’indispensabile necessità di rispettarle. Ma l’atmosfera di Capri le rimescola le carte, mandandogliele tutte all’aria». Sotto gli occhi disincantati e ironici di alcune figure caratteristiche del luogo, come la cuoca Reginella, interpretata dalla grande Isa Danieli, o del mercante Totonno, che è il veterano Carlo Croccolo, la protagonista dovrà inoltre duellare con una bellezza locale: la perfida Carolina Capece. Ovvero Bianca Guaccero. «E la prima volta che interpreto un ruolo da cattiva - riflette l’attrice (reduce dal successo di Assunta Spina)-. Odiare gli altri è molto faticoso ma, almeno nella finzione, davvero divertente».
Diretto in tandem da Enrico Oldoini e Francesca Marra, girato in sei mesi di lavoro al budget, piuttosto modesto, di 12 milioni di euro, Capri nasce da un’idea di Carlo Rossella. «Sono entusiasta di come l’abbiano trasformata in immagini - si entusiasma il giornalista e scrittore -.

In questa fiction ho visto recitare anche Capri». Non meno convinto della qualità del prodotto è Sergio Assisi (visto in Elisa di Rivombrosa e anch’egli reduce da Assunta Spina): «Capri è una favola. E, se vi piacciono le favole, questa è la fiction che fa per voi».

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