Washington - La capitale degli Stati Uniti si è trasformata in un infinito mercatino di futilità destinate a trasformarsi in memorabilia americane targate "20 gennaio 2009". C'è da scommettere, infatti, che ogni oggetto fra qualche tempo diventerà introvabile e sarà venduto all'asta per chissà quale crifra. Sulle bancarelle si vende fin dall’alba di tutto. Anzi, mai come in questo caso è giusto dire che si vende di più: ai gadget tradizionali si sono aggiunte cianfrusaglie targate Obama il cui limite è solo la fantasia. Vediamo alcuni esempi:
Boa di struzzo presidenziali bianchi rossi e blu in piuma rigorosamente sintetica (15 dollari); pupazzetti di Obama da mettere tanto in auto quanto in salotto, dotati o meno di illuminazione interna e di testa di Obama semovente (dai 10 ai 50 dollari a seconda delle dimensioni).
Bandierine da inaugurazione, che sono in tutto e per tutto identiche e quelle di sempre ma la sola scritta "01-20-2009" le porta ad essere vendute a 5 dollari l’una (vanno a ruba).
Magliette con la scritta "I Was There" (io c’ero), il cui prezzo varia dai 10 ai 40 dollari a seconda che si voglia la scritta che brilla di strass oppure no; orologi presidenziali per coppie, nel senso che vengono venduti in confezioni da due, uno per donna con il volto-quadrante di Michelle Obama, uno per uomo con il volto-quadrante del marito; quadri-foto di Obama già dotati di apposito portacandele, per trasformare le pareti di casa in altrettanti altarini dedicati al nuovo presidente (prezzi alti, dai 100 dollari in su, ma "trattabili").
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