Nato a Secondigliano nel 1791 in una famiglia modesta, dopo il seminario a Napoli fu ordinato sacerdote nel 1815. Fece il maestro al suo paese. Ma parlava troppo contro i massoni e gli anticlericali, cosa che gli costò qualche attentato alla vita e una solenne ripassata a colpi di sacchetti di sabbia. Ogni anno andava a piedi a Pagani a pregare sulla tomba di s. Alfonso de Liguori. Nel 1819 il santo, in visione, gli disse di fondare una congregazione dedicata ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, nonché una chiesa intitolata all'Addolorata a Secondigliano. Non essendo pienamente convinto, l'Errico indugiò alquanto, ma la visione si ripetè. Solo nel 1827, dunque, ebbe inizio la costruzione della chiesa. Per la congregazione si dovette attendere il 1836, dato che c'era da reperire i volontari, scrivere la regola e ottenere le autorizzazioni. I religiosi si impegnavano a non accettare alcuna carica al di fuori della congregazione. Dopo l'approvazione pontificia la nuova famiglia religiosa si espanse velocemente in tutte le Due Sicilie, con case a Secondigliano, Roccasecca, Sandonato, Andretta, Ascoli, Satriano, Cerignola, Bari, Otranto. Il papa Pio IX concesse anche l'istituzione della Pia Unione dei Sacri Cuori, nonché quella dell'Opera del Culto Perpetuo dei SS. Cuori.
Nel 1858 il re Ferdinando II conferì alla congregazione il possesso del santuario della Madonna della Civita. Quattro anni prima era stata aperta una casa a Roma, i cui religiosi si erano distinti nell'assistenza ai contagiati dall'epidemia di colera di quell'anno. Il fondatore morì nel 1860 a Secondigliano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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