Gaffe su Fukushima, il ministro dell’Economia si dimette

Il governo del premier nipponico Yoshihiko Noda perde il primo «pezzo» a una settimana dal varo, mentre sale la «frustrazione» tra le comunità locali per i ritardi nella «ricostruzione» post tsunami dell’11 marzo.
Ieri il ministro dell’Economia Yoshio Hachiro ha dovuto rassegnare le sue dimissioni dopo le polemiche scoppiate per le dichiarazioni al rientro dalla visita di due giorni fa al disastrato impianto nucleare di Fukushima, in compagnia dello stesso Noda. Aveva definito l’area intorno alla centrale, i 20 km della cosiddetta «no-entry zone», come disseminata di «città fantasma» e poi cercato di toccare un giornalista dicendogli per scherzo: «ti passo un po’ di radiazioni». Giudizi «inaccettabili e poco rispettosi», hanno tuonato le forze dell’opposizione conservatrice e alcuni esponenti di primo piano dei Democratici, il partito di Hachiro.
«Chiedo scusa per quanto accaduto», ha detto il ministro uscente in conferenza stampa convocata in tarda serata, aggiungendo di «non avere ricordi chiari» sulle osservazioni in merito alle radiazioni. Per Noda è un duro colpo, mentre è al lavoro per le misure decisive per la ricostruzione, tra l’insoddisfazione in aumento. «C’è un senso di frustrazione profonda, aspettiamo che il governo prenda azioni decise», è stato lo sfogo raccolto di Kiyoshi Murakami, ascoltato consigliere del sindaco di Rikuzentakata, città della prefettura di Iwate tra le più colpite.

A 6 mesi dal più grande disastro naturale abbattutosi nel dopoguerra sul Giappone, infatti, «i detriti (1 milione di tonnellate, ndr) sono stati raccolti quasi tutti, suddivisi per tipologia», ha aggiunto, e ora «siamo in attesa di disposizioni sullo smaltimento finale».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica