Gagliardi: «Sono troppo onesto per questa politica»

Gagliardi: «Sono troppo onesto per questa politica»

(...) che sarei comunque tornato al governo «almeno» da sottosegretario, fu colmo di attestati verso la mia persona. Caro Massimiliano, penso che i difetti che mi hanno condotto a subire un vergognoso ostracismo da parte di Forza Italia siano stati soprattutto questi: il rifiuto della politica familistica e dell'uso arrogante del potere, il rigetto della fedeltà e della cortigianeria come unico metro per la selezione della classe dirigente, il manifestare il mio dissenso in modo anche ruvido ma sempre leale, non compromettere mai per carrierismo la mia dignità e il mio spirito libero, l'essere incazzoso verso la marea di loschi figuri e di inqualificabili «beline» che frequentano la politica. Insomma, non voglio farla lunga, non vorrei che l'unico mio difetto sia stato quello di aver fatto anche in politica sempre il mio dovere senza guardare in faccia nessuno e, se permetti, in modo onesto.


Oggi, mi si darà comunque atto che sono fra i pochi che non partecipa all'antico vizio italiano, già condannato dal Manzoni, del «servo encomio» al potente fin che è tale che diventa subito «codardo oltraggio» non appena il potente cade.
*già «deputato Genova»

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