Quando, durante la scorsa Festa del cinema, un sedicente performer «neofuturista» colorò di rosso lacqua della fontana di Trevi, qualcuno lo interpretò come il chiaro segnale che, a breve, la Dolce Vita allombra della capitale sarebbe passata dallarte contemporanea, altro che Anita Ekberg e Sharon Stone. E non è un caso che ieri, a rendere omaggio allapertura della settima galleria del mercante californiano Larry Gagosian, il re dello star system globale dellarte, fosse presente una parterre di Vip dello spettacolo inusitata per il mondo delle mostre: come Bob Geldof, William Defoe, Valentino, Marco Tronchetti Provera con Afef, Miuccia Prada, oltre al sindaco Veltroni, ansioso di vedere che svolta darà questo evento tanto atteso (e temuto), al decantato neorinascimento della città.
Per linaugurazione, il sindaco ha fatto addirittura transennare la strada della neo-galleria situata, manco a dirlo, a ridosso di via Veneto, in via Crispi. Del resto, a differenza della Festa del Cinema che è una passerella di stelle semel in anno, lo sbarco di un personaggio come Larry «Go-Go» (così è stato ribattezzato per la sua rapidità nel fiutare il mercato), è di quelli che fanno poca polvere e molti fatti. E cambiano le carte in tavola. Ne sanno qualcosa soprattutto a Londra, dove il suo ingresso, consacrato nel 2004 dalla trasformazione di uno straordinario spazio nellEast End, ha fatto fare le valigie nientemeno che ad Anthony DOffay, fino a quel momento numero uno assoluto del mercato dellarte europeo.
Sì perché Gagosian, detto anche «The shark», «lo squalo», è una specie di re Mida dellarte, il gallerista che per la prima volta ha portato a cifre astronomiche artisti viventi e la cui scuderia oggi annovera tutti i nomi che contano nel contemporaneo, da Damien Hirst a Anselm Kiefer, da Jeff Koons a Richard Serra. Con lui, degno successore del deus ex machina della pop art Leo Castelli, larte contemporanea ha assurto il ruolo di status symbol nel mondo dello spettacolo, della moda e dellalta finanza: tra i suoi collezionisti pullulano infatti divi hollywoodiani e personaggi come Arnold Schwarzenegger e Charles Saatchi. Oggi il nome Gagosian, nella classifica delle cento persone più importanti dellarte mondiale, è secondo solo a François Pinault, il magnate più ricco di Francia proprietario della casa daste Christies.
Da Manhattan a Beverly Hills a Londra, il suo impero da oggi si è esteso anche allItalia. E non nella Milano delle gallerie, ma nella ex sonnacchiosa Roma, tradizionalmente poco sensibile allarte contemporanea. Al suo arrivo, Larry ha dichiarato: «Sono molto felice di aprire una galleria a Roma, da sempre fonte di ispirazione insostituibile per gli artisti, e mi auguro di diventare parte della vita culturale di questa città straordinaria».
Sarà. Di certo la presenza dello «Squalo», che iniziò la carriera negli anni 70 vendendo manifesti incorniciati sulla spiaggia di Santa Monica (il suo motto era: «compro a due e vendo a 15»), sposterà lasse di un mercato italiano fino a oggi periferico e che da sempre guarda con soggezione Oltreoceano. «Ma non siamo certo venuti qui per fare i talent scout dellarte italiana», dice Pepi Marchetti Franchi, direttrice dello spazio inaugurato ieri in un sontuoso palazzetto anni 20 dalla facciata classicheggiante ma trasformato allinterno nel gelido «stile Gagosian» dallarchitetto Firouz Galdo in collaborazione con lo Studio Caruso St. John Architects. Il sottotesto è che, almeno allinizio, la sede italiana sarà più che altro un palcoscenico della scuderia di «King Larry» nellincantevole vetrina della Città eterna, ma anche una testa di ponte per i mercati emergenti, Est e Paesi arabi compresi.
Per la «prima» italiana, la galleria diretta dalla Marchetti Franchi (di ritorno a Roma dopo lunga esperienza alla Fondazione Guggenheim) ha comunque optato per una scelta in un certo senso glocal, ovvero una mostra personale di Cy Twombly, il 79enne grande espressionista astratto americano molto legato a Roma, di cui condivise gli spumeggianti anni 50.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.