Alessandro Santarelli
da Livorno
Terzo pareggio consecutivo per il Livorno, che chiude con un punto arrivato in extremis, la settimana che lo ha visto affrontare i due fanalini di coda della classifica, Lecce e Treviso. Stavolta, si è salvato grazie a una rete arrivata al 93, siglata da Galante sugli sviluppi di un calcio di punizione che ha avuto come protagonista anche il portiere Marco Amelia, spintosi in avanti nel tentativo di sfruttare l'ultima occasione. E cosi è accaduto, con l'estremo difensore bravo a creare confusione davanti al collega Zancopè e a toccare il pallone che poi è finito a Galante tra le proteste venete.
Ma il pareggio è l'unica cosa che il Livorno può salvare in una partita in cui le migliori occasioni le ha avute il Treviso, che deve recriminare con se stesso per non aver chiuso in precedenza i conti. I biancocelsti erano passati in vantaggio dopo appena 7 minuti, con Reginaldo, ben servito da Maggio dopo un angolo. Colpiti a freddo, cosi come era avvenuto col Siena, gli uomini di Donadoni non sono riusciti a reagire, la manovra è apparsa confusa e priva di idee, con troppi palloni lanciati in avanti nella speranza che Lucarelli riuscisse a combinare qualcosa. L'unica azione degna di nota, gli amaranto l'hanno costruita soltanto alla mezz'ora con Colucci.
Nella ripresa il Treviso ha fallito il colpo del ko, sempre con Borriello, che prima non è riuscito a battere a rete solo davanti ad Amelia, e poi si è fatto anticipare da Galante un attimo prima della conclusione. Percepito il pericolo, Donadoni ha provato la carta del tridente, Lucarelli punta centrale con Palladino e il brasiliano Paulihno esterni.
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