Galateo del Comune? Lucciole al Matitone

Galateo del Comune? Lucciole al Matitone

Meglio partire dalle possibili soluzioni del problema. 1) Cercare nell’«indice» della nuova ordinanza sul decoro urbano un qualche riferimento al divieto di esercitare la professione del meretricio di fronte agli uffici comunali. 2) «Scartabellare» nel protocollo verbale «firmato» dalla sindaco con le lucciole dei vicoli per verificare se la loro presenza sotto l’insegna del comando della polizia municipale rientra nelle mansioni di «riqualificazione» della città o di «primo avamposto» della legalità. 3) Mettersi l’anima in pace.
La risposta se la sono già data da tempo i dipendenti comunali che lavorano al «Matitone», e i cittadini che vivono o transitano nella zona del Wtc, della Torre Shipping, o che hanno l’opportunità di osservare quel che accade a San Teodoro proprio nei pressi della sezione della locale polizia municipale. Non quando il buio è ormai calato da ore, non quando la notte è ormai fonda, ma fin dalle 16.30. Quando ancora il sole abbaglia gli automobilisti ma non impedisce loro di notare ai lati della strada le prostitute che offrono il loro corpo. Quando anche chi è diretto a un imbarco in porto o chi va a fare la spesa, magari insieme ai bambini, al supermercato Coop del terminal può convincersi che certe scene sono evidentemente tollerate dal nuovo galateo che il Comune ha imposto ai suoi cittadini, minacciando pesanti sanzioni ai trasgressori.
Sicuramente chi ha redatto decaloghi e ordinanze deve aver ritenuto giusto e non contrario al buon gusto la vendita e l’acquisto del corpo di una donna in mezzo alla strada. In caso contrario i vigili che la scena la possono vedere solo aprendo la porta del comando o affacciandosi alla finestra dell’ufficio sarebbero sicuramente già intervenuti con pesanti sanzioni. Qualche lamentela è anche già arrivata, ma lo spettacolo va avanti, ogni giorno.

Anzi, in zona sembra che si sia ormai creato una sorta di «indotto», con la comparsa di banchetti ambulanti in grado di soddisfare le esigenze di chi è protagonista della nuova situazione consolidata. Le foto, necessariamente scattate a debita distanza, dal momento che le prostitute (e chi per loro) non amano essere «disturbate», confermano quello che è un caso per la città dei diritti, per la città del decoro.

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