Adesso ci sarà perfino chi proverà ad offendersi: ma perché non si occupa dei suoi palazzi, e della fine che fanno, o delle nefandezze che ci accadono dentro, o dei suoi cardinali (in qualche caso impresentabili), invece che dei nostri tinelli, delle nostre cene e nel nostro portarle faticosamente a termine a fine giornata, magari con l'ausilio della distrazione di un cellulare o di una televisore accesi? Come mai se ne occupa?! Se ne occupa perché è il Papa. Se ne occupa perché parla a chi ha deciso di ascoltarlo, se ne occupa perché i suoi palazzi, la fine che fanno e i suoi cardinali (in qualche caso improbabili), non interrompono la sua missione evangelizzatrice. Se ne occupa perché intanto si sta occupando (male, ma se ne sta occupando) anche degli immobili del clero e dei suoi imbarazzanti porporati. Perciò, se vogliono, si accomodino i fanatici del telecomando, i riottosi delle prediche papali. Se desiderano, hanno una cornucopia di reti televisive da cui attingere la qualunque, dottrine e parabole e approfondimenti di ogni genere: musulmani, atei, buddisti, nichilisti...E poi, cos'avrà mai detto Papa Bergoglio nella catechesi dell'udienza generale, parlando di «convivialità»? Che «sedersi intorno alla tavola non vuol dire solo dividere il cibo ma condividere affetti, racconti, eventi, ed allora via dalla sala da pranzo telefonini e tv perché se ognuno mangia per conto suo, non è famiglia, è un pensionato». E allora? Cosa c'è di più banale e ragionevole ed inconfutabile di quello che ha detto Francesco? La convivenza senza intimità è una galera, una penitenza eterna, un soffocare a secco. E non c'è fitta peggiore dei silenzi sbagliati e non c'è colpa più grande di far sentire sola una persona che ti sta vicina. Senza contare il decoro e l'estetica guasta di una famiglia attorno a un tavolo, ma ognuno per conto suo. Nella serie tv Gomorra la gente stava a tavola maneggiando cellulari e telecomandi, tanto per intendersi. La testa nel piatto, o sul display o incollata a un video è per gente che non sa cosa dirsi. O come dirsi, che poi è lo stesso. Roba per anemici emotivi che hanno deciso di legare alla propria incurabile solitudine una manciata di innocenti.
È roba per qualcosa che è il contrario di famiglia. Perciò sia benvenuto il Papa, nei nostri tinelli, o nelle nostre cucine a vista, o nelle nostre sale da pranzo. E ovunque sia in grado di interrompere un innaturale silenzio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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