Economia

Galateri: «I soci di Mediobanca sono solidi e collaborativi»

Ufficiali le partecipazioni di Coppola e Zunino

Galateri: «I soci di Mediobanca sono solidi e collaborativi»

da Milano

«Solidi e collaborativi». Con queste due parole rassicuranti Gabriele Galateri di Genola, presidente di Mediobanca, ha definito i soci dell’istituto, sottintendendo il riferimento - pur senza nominarlo - al patto di sindacato che raccoglie il 55% del capitale. «L’istituto è ben gestito» ha anche affermato, altra espressione tranquillizzante sull’attuale assetto.
Le parole di Galateri assumono maggiore importanza perché sono giunte al culmine di nuove congetture di attacchi all’istituto. Dopo le notizie emerse martedì, ieri è stata ufficializzata dalla Consob la partecipazione rilevante di due degli immobiliaristi che erano stati indicati come nuovi azionisti: si tratta di Danilo Coppola e di Luigi Zunino. Il primo risulta dal 21 giugno detentore di una quota del 2,008% attraverso il gruppo Coppola, il secondo del 2,01%, attraverso due finanziarie, Tradim (1,375%) e Domus Fin (0,635%). Zunino ha precisato di aver effettuato gli acquisti con l’utilizzo di propri mezzi finanziari e ha dichiarato che le prospettive dell’impegno «sono allo stato quelle di un investimento stabile», privo tuttavia di «particolari progetti o strategie riguardo a Mediobanca né riguardo alle principali società partecipate»; l’allusione a Generali è chiara. Zunino ha fatto riferimento alle potenzialità di valorizzazione del titolo, al suo rendimento, alla buona gestione della banca e al proprio impegno nella città di Milano, sede di Mediobanca, dove oggi ha in corso due importanti iniziative immobiliari: Santa Giulia e l’area ex Falck.
L’ufficializzazione della presenza di Coppola e Zunino nel capitale di Mediobanca ha spinto a Piazza Affari il titolo, che ha guadagnato l’1,38% a 15,92 euro, tra scambi pari allo 0,70% del capitale. Anche le Generali (di cui Mediobanca possiede il 14,6%) sono migliorate dello 0,26%, a 26,27 euro.
Sul fronte triestino va registrato che il patto di consultazione su Generali tra Unicredit, Montepaschi e Capitalia è stato tacitamente rinnovato fino al 13 marzo 2006. Nessuna delle tre banche - spiega una comunicazione diffusa ieri - «alla data del 13 giugno 2005, ha comunicato alle parti il proprio recesso dal patto, il quale, pertanto, dovrà intendersi rinnovato per ulteriori sei mesi, decorrenti dal 13 settembre 2005, data di scadenza a seguito della proroga a suo tempo intervenuta».


In base al patto di consultazione, sottoscritto nel 2003, le tre banche si sono impegnate «a consultarsi periodicamente e, in ogni caso, prima di ogni assemblea di Generali, per discutere di qualsiasi argomento di interesse comune relativo alle Generali medesime».

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