Andrea Nativi
da Milano
Via libera alla santa alleanza tra le industrie spaziali europee per la gestione della rete e dei servizi satellitari Galileo. La Galileo joint Undertaking (Gju, formata da Commissione europea e Agenzia spaziale europea) ha accolto la proposta congiunta presentata dal consorzio Eurely, guidato da Finmeccanica e Alcatel, e dal consorzio iNavsat, capitanato da Eads e Thales.
I due consorzi, che si sono scontrati duramente per quasi due anni, hanno deciso la scorsa settimana di deporre le armi e formare un fronte comune, raccogliendo un'idea propugnata inizialmente dal numero uno di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, e subito approvata dai suoi colleghi europei.
Ottenuto il via libera dal Gju, che spera di poter spuntare condizioni finanziarie migliori di almeno il 10% e di ridurre considerevolmente i rischi, ora i due consorzi potranno procedere a una vera fusione, per poi discutere il contratto di concessione, che, per non perdere altro tempo (tra un ritardo e l'altro si sono persi quasi due anni), dovrà essere firmato entro la fine del 2005.
Il programma richiede una partnership tra aziende aerospaziali, banche e investitori privati, che dovranno effettuare investimenti per 2,2 miliardi di euro, e soci istituzionali europei, che metteranno a disposizione 1,2 miliardi. La ricompensa è costituita dallo sfruttamento dei ricchi servizi satellitari di Galileo, il cui valore è stimato in 10 miliardi in trent'anni, con una crescita esponenziale a partire dal 2010-2012, quando la costellazione di satelliti sarà pienamente operativa.
In realtà la vera fase critica comincia ora: i partner industriali dovranno decidere nel dettaglio i rispettivi ruoli, gli investimenti e le quote di partecipazione. Nel caso di Finmeccanica, che è coinvolta in particolare attraverso Telespazio, confluita nella joint venture dei servizi spaziali con Alcatel (Finmeccanica ha il 67%), è difficile che si riesca a ottenere una quota superiore al 20%.
Quando ancora era in corso la competizione, nell'ambito di Eurely era stato deciso che i rappresentanti industriali di Italia, Francia e Spagna avrebbero avuto quote paritetiche del 25%, lasciando il resto ai soci «minori». Ora i commensali sono raddoppiati.
L'Italia in particolare dovrà confrontarsi con la concorrenza di Inmarsat Ventures, che aspira più o meno allo stesso tipo di responsabilità tecniche operative. Finmeccanica comunque punta a ottenere la gestione della costellazione e del sistema Galileo nonché a fornire il segnale che costituisce il cuore del servizio.
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