Una vecchia leggenda galiziana vuole che il settimo giorno, per riposarsi dalle fatiche della creazione, Dio abbia appoggiato la mano a terra, e che là dove posò le dita sorgano oggi le rias della regione. Insenature lunghe, strette ma più morbide dei fiordi norvegesi. Antichissimi allagamenti degli estuari di altrettanti fiumi, in cui la miscela di acqua dolce e salata, assecondata dalle correnti fredde, crea delle «bombe di biodiversità» marina. La Galizia è la maggiore esportatrice mondiale di cozze. Si allevano e si raccolgono dalla marea scampi, granseole, granchi, gamberi e vongole, materia prima delle oltre 300 feste gastronomiche della regione, insieme ai vini doc, Albarigno, Ribeira sacra, Valdeorras e Monterrei, e al celeberrimo polpo (il segreto è la cottura). I 1300 chilometri di costa galiziana (735 le spiagge) sono ricchi e popolosi. Vigo è un centro di pesca cosmopolita e moderno, A Coruna, con la Torre dErcole, è lantica porta del «vecchio mondo». Pontevedra è una città mite e solare, con un nucleo antico prezioso su cui domina la cattedrale di Santa Maria Maggiore, vicino alla quale si dice che sia stata costruita una delle caravelle di Cristoforo Colombo. A Combarro un porto turistico attrezzato convive con il vecchio borgo dei pescatori, e le loro case, arrampicate le une sulle altre e costruite sul mare, hanno ancora i tipici horreos, i granai rettangolari di granito sovrastati da croci o piramidi. Mare e terra sinseguono e si confondono, come une fede cattolica fervente convive con le superstizioni pagane.
La Galizia ha fama di terra magica e misteriosa. Le «meigas» preparano ancora pozioni con ginestre, rospi, chiodi e cera. Ma forse non ha eguali al mondo la forza e lintensità della presenza cristiana. Non solo nella capitale Santiago, ma nellOurense, dove capita di imbattersi in chiese scavate nel granito, eremi di granito e antichi monasteri oggi adibiti a parador (gli alberghi di lusso gestiti dallo Stato) in mezzo a boschi di betulle. Da più di mille anni - dalla scoperta dei resti di San Giacomo apostolo - Santiago de Compostela è meta del pellegrinaggio dei cristiani di tutta Europa. Anzi, secondo Goethe, è il cammino dei pellegrini che ha costruito l'Europa. Negli ultimi 20 anni il fenomeno è diventato un boom anche turistico, in particolare dopo la visita di Giovanni Paolo II. La splendida cattedrale gotica domina la piazza con il municipio luniversità e lantico ospedale dei pellegrini, e svetta su un centro storico patrimonio dellUnesco. Ospita le spoglie di San Giacomo, che evangelizzò la penisola iberica e la liberò dalla dominazione dei Mori. Fede, avventura, sfida, amore per la natura, afflato mistico, quasi 200mila pellegrini nellultimo anno santo hanno percorso i cento chilometri del cammino di Santiago, fino ad abbracciare la statua dorata del santo. Liconografia di Giacomo, protettore della reconquista è stata «addolcita» per esigenze di correttezza politica. È toccato al quadro di «Santiago matamoros», che raffigura il venerato pellegrino in sella a un destriero mentre schiaccia un esercito intero di saraceni, o berberi o arabi, comunque musulmani che avevano conquistato gran parte della Spagna. Dopo l11 settembre la parte inferiore dellimmagine è stata prudentemente coperta da fiori bianchi, e qualcuno scherza sul «Santiago giardiniere».
La strada che garantisce lindulgenza si può percorrere da diverse vie: il cammino Francese, il cammino del Nord, la Strada dellArgento, il cammino Portoghese e i percorsi marittimi. In funzione di questo primo «itinerario culturale europeo» è nata una rete di ostelli, ricoveri, e chiese disseminate in tutta la regione. Il prossimo anno santo sarà il 2010. La Galizia si prepara con servizi turistici moderni, frutto anche di un sapiente uso dei fondi europei. Tre piccoli aeroporti, oltre mille alberghi, più di cinquecento agriturismo, 164 ostelli e locande, 113 campeggi e 44mila camere. Molti tuor operator offrono proposte interessanti, con pacchetti fly & drive o tutto compreso.
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