Galleria, bazar a cinque stelle: "Invasi dagli ambulanti cinesi"

I commercianti dell’Ottagono: infastidiscono i turisti e i nostri clienti. "Servono più interventi delle forze dell’ordine, magari in borghese"

Galleria, bazar a cinque stelle: 
"Invasi dagli ambulanti cinesi"

Si piazzano davanti a Prada e Gucci con mini elicotteri di plastica telecomandati e cominciano le loro dimostrazioni sopra la testa della gente. Venditori cinesi, insistenti, instancabili. Già dal mattino arrivano in Galleria Vittorio Emanuele e appiccicano sulle vetrine dei negozi a cinque stelle i loro mostriciattoli gommosi, per far vedere ai passanti com’è divertente vederli piroettare sui vetri. Divertente, certo. Per tutti fuorché per i negozianti, che ormai non ne possono più. «Non è raro - denuncia Rossana Galli, presidente dell’associazione Salotto che riunisce i commercianti della Galleria - che qualche elicotterino finisca nel piatto di spaghetti degli stranieri seduti ai tavolini esterni dei bar». Gli ambulanti cinesi hanno capito che stendere la merce per terra sui teli, stile corso Buenos Aires, non funziona più. Troppo rischioso, non farebbero a tempo a scappare dai controlli dei vigili. «Ora si muovono - aggiunge Pierantonio Galli, consigliere Epam e proprietario di un ristorante in Galleria -, sono itineranti e continuano a passeggiare avanti e indietro, infastidendo i clienti di tutti i bar con un’insistenza sempre più pressante».
E così, chi si siede a cenare in uno dei locali della Galleria si vede tampinare da venditori di ogni tipo: di rose, di cineserie varie, di giocattoli illegali e pericolosi per i bambini. Alla faccia del salotto buono della città. Alla faccia delle ordinanze antidegrado contro l’accattonaggio molesto e contro i venditori ambulanti abusivi.
Non sempre i camerieri riescono ad allontanare gli ambulanti che tentano a ogni pié sospinto di intrufolarsi fra i tavoli. E poi ci sono gli zingari che si piazzano in mezzo all’Ottagono a suonare. «Per noi è un problema - spiega un ristoratore -. Paghiamo fior fior di soldi alla Siae per poter suonare musica dal vivo all’interno del locale e con i nomadi che suonano a pochi metri si crea una confusione unica. Ci rovinano le serate». I controlli ci sono, i vigili passano sia al pomeriggio sia di sera. «Ma non basta, ci vogliono interventi più intensificati e magari qualche agente in borghese». Per questo l’associazione Salotto chiede un intervento più deciso al Comune di Milano. «Un tempo in Galleria giravano le guardie in alta uniforme, che passeggiavano su e giù - ricorda Rossella Galli -. Sarebbe bello ripristinarle come deterrente contro i cinesi abusivi. Sarebbero perfettamente in tono con lo stile della Galleria. Noi ci impegniamo in tutti i modi per mantenere questa bomboniera “il salotto bello” della città. Ma ci serve una mano. C’è da dire, questo sì, che la situazione è migliorata rispetto a qualche tempo fa, quando la Galleria sembrava un suk».


Il vicesindaco Riccardo De Corato, che già ha potenziato i controlli nell’area, ironizza: «Voglio proprio vedere una guardia in alta uniforme, con tanto di sciabola, correre dietro a un cinese abusivo. E poi - aggiunge - la zona è stata già ripulita dagli abusivi con controlli a tappeto».

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