«Ho l’umore da capolista». Sul far della sera, Adriano Galliani abbandona finalmente il televisore, zittisce la cagnetta di casa, e comincia a ricostruire il morale del Milan, uscito a mal partito dall’ultima notte del 2010. «Siamo sempre in testa con 3 punti di vantaggio su Lazio e Napoli, 5 sulla Juve e non so quanti sull’Inter» il suo bilancio prima di partire per le vacanze.Annullata,all’ultimo momento, la presenza alla «Ds»: più della sconfitta, forse ha pesato la consapevolezza di dover rispondere a molte domande di mercato, sul caso Cassano per intendersi. Che invece è fermo al punto di partenza. E cioè la distanza tra Cassano e il Milan resta di 5 milioni di euro, la cifra destinata alle casse del Real Madrid: parte della cifra è disposta a coprirla il calciatore, con una riduzione del suo stipendio già concordato, parte deve arrivare dalla Samp, che risulta debitrice nei confronti del club di Florentino Perez ma è disposta a far partire il ribelle gratis non con un aggravio di spesa. Che il Milan di questi 4 mesi possa consolarsi con la classifica è indiscutibile. Come sono indiscutibili alcuni dati sul suo primato, tornato alla portata degli inseguitori e persino della Roma salita a meno sette dopo la carambola di Borriello. Per esempio, solo nella stagione ’98-’99,la capolista di allora (la Fiorentina del Trap) si ritrovò con un una somma di punti inferiore, 35 invece che 36, e con quattro sconfitte sulla schiena mentre il Milan di Allegri è caduto già tre volte, Cesena, Juve e Roma la striscia negativa. Piuttosto è il confronto semplice semplice con la passata stagione a rincuorare i milanisti. La cavalcata trionfale dell’armata di Mourinho, all’altezza della stessa giornata, la numero 17, vantava appena 3 punti in più rispetto all’attuale gruzzolo milanista. Pensate un po’: Allegri avrebbe fatto come Mourinho se solo avesse vinto a Cesena o contro la Roma, senza strafare insomma. Nessuna delusione allora ma solo qualche rimpianto. Irrobustito dall’analisi di Allegri che ha segnalato la mancanza di determinazione dei suoi nella ripresa, oltre che la perdita secca di Pirlo, uscito dopo 22 minuti, la migliore frazione dei rossoneri, capaci di collezionare tre nitide occasioni da gol “forando” il fuorigioco romanista. Alla luna storta, si è aggiunta la lacuna che Allegri ha sopportato senza spendere una sola parola in tutti questi mesi: nel ruolo di terzini ha dovuto accontentarsi del rilancio di Zambrotta mentre il rendimento di Abate e in particolare quello di Antonini non ha mai soddisfatto completamente. Forse anche per questo, dipendesse esclusivamente da lui, cambierebbe volentieri Cassano per un bel difensore dell’argine in vista della sessione invernale del calcio-mercato. Per una volta,la sindrome dell’aereo (traduzione: sbagliata la partita che precede le vacanze di Natale) è stata messa in disparte. Semmai hanno avuto un ruolo le assenze cui da sabato notte, ufficialmente, si è iscritto anche Andrea Pirlo cui è stato riscontrato uno stiramento del muscolo semitendinoso della coscia destra, con 3-4 settimane di prognosi. Il che vuol dire saltare le prime due-tre sfide del 2011. «Speriamo che il caldo di Dubai possa accelerare il recupero» è la nota di speranza dello staff sanitario che ha appena ricevuto l’esito del consulto medico effettuato negli Usa da Pato (dovrà modificare i metodi di allenamento). Proprio Pato è indispensabile per la sfida di giovedì 6 gennaio, a Cagliari, a causa della squalifica di Ibrahimovic, giustificato dal tecnico Allegri ( «può capitare») e dalla società. Nella sera di mira discutibile del gigante svedese, il Milan è rimasto all’asciutto. Proprio come a Cesena, quando Ibra sbagliò nel finale anche un rigore. O come contro la Juve quando prese una traversa dopo pochi minuti siglando l’inutile 1 a 2 nel finale. Ieri pomeriggio Ariedo Braida è andato a Verona per assistere a Chievo-Juventus. Si sono sprecate le illazioni. «È andato a vedere Pellissier » la prima circolata.
Forse Pellissier è più adatto a rimpiazzare Inzaghi nell’organico milanista ma la pista Cassano ha di fatto bruciato ogni altra alternativa. E Ronaldinho non ha fatto alcun cenno alla volontà di lasciare Milanello a gennaio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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