Galliani: «Milan che piace non si cambia»

«Dida resta fino al 2007». Dalla Champions arrivano 40 milioni da usare sul mercato. Piacciono Gallas e De Rossi

«Ma quale rivoluzione, abbiamo fiducia nel nostro gruppo». Adriano Galliani è categorico nel mettere il silenziatore alla richiesta, isolata, di un azionista, intervenuto all’assemblea di ieri pomeriggio, per reclamare un bel ribaltone a Milanello. I motivi sono noti: 1) non ci sono alle viste alternative convincenti per cambiare cavallo in panchina né in altri settori; 2) a prezzi ragionevoli, sul mercato, non risultano in vendita campioni doc. Così il Milan marcia deciso verso la riconferma della rosa, appesantita negli anni, con le eccezioni di cui si sa quasi tutto. Partenza annunciata per Stam (già ceduto all’Ajax), per Simic (vuole andare a giocare), forse per Kalac (rientra Abbiati, almeno fino a gennaio e vuole mettersi in concorrenza), in arrivo oltre a un rimpiazzo stagionato di Serginho (l’interista Favalli), un difensore collaudato dell’argine destro. Piace Gallas, del Chelsea. A centrocampo si cerca, disperatamente, un nuovo Ambrosini, non coi muscoli di seta. Cancellato il danese Poulsen (troppe promesse in giro), si pensa a Diarra del Lione ma qui bisogna fare i conti con le richieste eccessive del suo presidente. In alternativa spunta la pista De Rossi, su cui c’è il veto di Spalletti, però. Qui si può discutere con un cambio: Abbiati, per esempio. Da Barcellona, il Milan rientra con un portiere in più, Dida, protagonista di una prova entusiasmante. «Rimarrà con noi almeno fino al 2007» garantisce Galliani e qui indica il contenzioso aperto col brasiliano, questione di rinnovo da affrontare nelle prossime settimane. Smentita, ma non c’era bisogno, l’indiscrezione de l’Equipe che scrive di un interessamento a Buffon, della Juve. Improponibile una sorpresa dell’ultima ora. Specie in attacco, anche se finora l’arrivo di Amoroso risulta insoddisfacente sotto tutti i punti di vista. Il bilancio rossonero, approvato ieri pomeriggio, consente ampi margini di manovra nel settore.

Chiusura dei conti al 31 dicembre del 2005 con un passivo modesto, appena 4,5 milioni di euro, «ottimo risultato» gongola Galliani che può esibire anche numeri da alta classifica prima di passare da Parigi, martedì 16 maggio, per sapere se l’Uefa approva o rigetta la sua proposta per il cartellone Champions tipo tennis. Istanbul, delusione a parte, vale 40 milioni di euro per i conti del club rossonero che possono ora essere utilizzati sul mercato.

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