Adriano Galliani ha traslocato. Da via Turati, sede del suo ufficio e della sede legale del Milan ac, si è trasferito a Milanello. Ormai è da qualche settimana che ha adottato questo provvedimento. E se da Milano, il dirigente berlusconiano si sposta a Carnago, non è certo per amore del bel verde dei prati del collegio rossonero o per amore della cucina. La spiegazione è molto più didascalica: ha capito che c'è bisogno di marcare a uomo giocatori, staff tecnico e sanitario e di far capire che, sosta o non sosta, è venuto il momento di riprendere le vecchie abitudini.
A fine marzo, uno scudetto fa, proprio Galliani, col contributo decisivo di Allegri, gestì in maniera sublime la sosta che precedette il derby con l'Inter: fu quella la mossa giusta. I milanisti ricaricarono le batterie, gli interisti andarono in giro per il mondo a giocare amichevoli e alla fine il derby sentenziò il ritorno del Milan e quindi lo scudetto quasi assicurato.
Galliani è molto sensibile ai corsi e ai ricorsi storici. E perciò ha deciso di esercitare il suo mica tanto discreto pressing su tutto il Milan, a qualsiasi livello e di gestire in prima persona, tutti i piani di recupero degli infortunati oltre che gli allenamenti. Pensate ha persino reinunciato a partecipare a una inziaitiva in provincia di Brescia con lo sponsor Ca' del Bosco, il cui patron è un milanista convinto oltre che un amico personale. Non vuole distrazioni di nessun tipo e nemmeno occasioni pubbliche dove parlare.
Galliani si è trasferito a Milanello: è il segnale che è scattato l'allarme rosso
Il dirigente berlusconiano da qualche settimana ha preso a frequentare quotidinamente il collegio di Carnago per "marcare a uomo" calciatori e tecnici durante la sosta della Nazionale. Ha capito che oltre al problema degli infortuni e delle assenze, c'è anche un deficit di motivazioni da colmare
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