Cronache

Gamberi di fiume e barracuda: così la Liguria diventa tropicale

Dopo l’incontro molto ravvicinato con i barracuda nel mare di Portofino, Vittorio Innocente, l’uomo dei record, è riuscito a scovare e riprendere il granchio nel proprio habitat naturale del fiume Vara. Per carità, gli animalisti possono stare più che tranquilli, Innocente, è armato solo di una macchina fotografica che sa usare con perizia e passione e soltanto con l’obiettivo va a caccia della fauna protetta nei luoghi ancora selvaggi immersi nella natura, disseminati in gran parte dell’Alta Val di Vara. Questa volta ha scelto di esplorare un lungo tratto del greto del torrente Gottero le cui sorgenti nascono dal monte Gottero (con i suoi 1.639 metri di quota è la cima più alta della provincia spezzina) nell’Appennino Ligure tra Liguria ed Emilia Romagna, a breve distanza dalla Toscana. La zona ispezionata per filmare e immortalare sott’acqua l’austropotamobius pallipes si trova nel territorio comunale di Sesta Godano a 760 metri d’altezza in zona di sito di interesse comunitario.
Il gambero di fiume, quello sopra era il suo nome scientifico, è un piccolo crostaceo, non facile da vedere, per questo raro e protetto. Raggiunge gli undici-dodici centimetri e può pesare anche fino a novanta grammi. Vive nei torrenti ad acque limpide e correnti molto ossigenate, a una temperatura di 15 gradi. Si nutre di alghe, vermi, insetti, ed è attivo soprattutto durante la notte. I suoi nemici: aironi, corvi, trote e naturalmente l’uomo.
Essendo molto sensibile all’inquinamento, è un buon indicatore dello stato di salute delle acque. Una volta rintracciato dopo diversi appostamenti, Innocente è riuscito a sorprenderlo ed a documentare momenti di vita nel fondale del torrente.
Ma non è tutto. Come anticipato sopra, esattamente un mese fa, nel mare di Portofino Vittorio Innocente, che oltre ad essere un grande appassionato del mondo marino è noto anche per i numerosi record di immersione in bicicletta sui fondali, ha fotografato un barracuda. Segno che la «tropicalizzazione» delle nostre acque va avanti riservando sempre nuove sorprese. «Nella mia immersione la temperatura era di 21,7 gradi, molto al di sopra delle media stagionale - aveva detto il 28 giugno scorso Innocente, interpellato sulla scoperta abbastanza clamorosa -. E anche in inverno, ormai, è da tempo il mare è più caldo, non mi succede più di trovare l'acqua a 12-13 gradi come qualche anno fa». Tra le altre specie «strane» che si incontrano nei nostri mari c’è, a detta di Innocente, la donzella pavonina, mentre il pesce luna, una specie bellissima che di solito passa nel mese di agosto, si incontra già da aprile. Si tratta di esemplari che, attraverso il canale di Suez arrivano nel Mediterraneo orientale e poi fino ai nostri mari. «Ho visto anche esemplari di sarago faraone, ma per lo più in Sicilia, vicino Cefalù», chiosa. E il barracuda, che ha una carne bianca e raffinata, diventa così protagonista dei menù mediterranei oltre che dei Paesi tropicali. Raggiungendo, - chi lo avrebbe detto qualche tempo fa?- anche il mar Ligure.

L’aumento della temperatura del mare ha fatto sì che sia aumentata anche la mucillagine, dannosa per alcuni organismi marini.

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